Ascolto degli “impoveriti” e delle grida della Terra

Da sabato 3 a domenica 4 giugno la nostra Diocesi ha preso parte a Bologna all’ 8° Laboratorio della Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita. Riportiamo, di seguito, la testimonianza di Pier Federico e Ottavia e Roberta, componenti della Commissione diocesana di pastorale integrata sui nuovi stili di vita.

A Bologna abbiamo incontrato e conosciuto 59 delegati diocesani provenienti da alcune delle 89 Diocesi che partecipano alla rete, collocate tra l’estremo nord e l’estremo sud d’Italia. Insieme, ci siamo confrontati sul tema “Il grido della terra e dei poveri, la sfida dei nuovi stili di vita per una ecologia integrale”, anche sula base degli stimoli dei relatori Soave Buscemi e Luigi Piccioni, la prima missionaria in Brasile ed il secondo esperto di tematiche ambientali. Suddivisi in gruppi, abbiamo analizzato e commentato le buone pratiche che vengono poste in essere nelle Diocesi appartenenti alla rete NSV. Da questo, siamo partiti per rivedere ed aggiornare le quattro piste pastorali approntate durante il precedente laboratorio di Assisi. Insieme, anche con l’aiuto del vescovo di Bologna Matteo Zuppi, abbiamo parlato di crescita delle piccole comunità cristiane, promozione della economia delle relazioni, ascolto degli “impoveriti” e delle grida della Terra, denuncia del mercato del Sacro. Ci ha fatto molto piacere prendere parte a questo laboratorio, che ci ha arricchito e stimolato a introdurre anche nella nostra Diocesi le buone prassi narrate dai nostri colleghi della rete Nuovi Stili di Vita. Ci fa piacere che il nostro apporto sia confluito nel documento programmatico che è stato definito al termine dell’incontro e che impegnerà tutti i partecipanti alla rete Nuovi Stili di Vita per i prossimi due anni, fino al prossimo laboratorio collettivo.

Pier Federico e Ottavia

 

Sono tante le riflessioni, le storie, i volti “ascoltati” in queste due giornate ricche e intense alla luce della Evangelii gaudium e della Laudato sii. Particolarmente suggestivi alcuni passaggi della relazione sulla EG offerta da Maria Soave Buscemi (missionaria in Brasile e biblista) che, nel sottolineare la dimensione dell’essere Popolo di Dio in cammino, ha fatto riferimento alla moltiplicazione dei pani nel vangelo di Marco: ne avanzano dodici ceste nel primo racconto e poi, due capitoli dopo, ne avanzano solo sette… Che vuol dire la comunità di Marco? Dalle dodici tribù di Israele, dai “nostri”, si passa a sette, alla totalità, a tutti… dunque sette è più di dodici! Il pane, Gesù, è per tutti. E ancora sul termine paroikìa, che nel diritto romano era usato per indicare dove accogliere chi aveva documenti irregolari e quindi senza diritti, per questo poi Pietro lo utilizzerà nei suoi scritti (vedi 1Pt. 2,11  “stranieri e pellegrini”). Poi nei quattro laboratori sulle piste pastorali già proposte due anni fa, le varie sollecitazioni sono state oggetto di ampio confronto in un bel clima di ascolto reciproco e paritario. La presenza di tante diocesi con diverse esperienze di fede e di condivisione conferma ancora una volta che lo Spirito è sempre all’opera con quell’originalità che sorprende e rinnova nella speranza… Proprio a Pentecoste S.E. Mons. Zuppi, vescovo di Bologna, ci ha raggiunto esprimendo apprezzamento per il percorso fatto e ricordando che questo è un tempo particolare, un kairos nel quale la chiesa è chiamata ad un profondo rinnovamento per rispondere in questo “oggi” al Vangelo con fedeltà e passione, umile, povera, in missione, superando il rischio di ridursi a un club o ad una ong… Tante voci che mi hanno sorpresa per la freschezza, la concretezza e la essenzialità dei contenuti e dello stile, che potrebbero essere utili per il cammino di rinnovamento che sta vivendo anche la nostra realtà ecclesiale.

Roberta