«Commuoviamoci di fronte a questo Amore gratuito»

00041.00_00_06_14.Immagine002«Gabriele, Dio, Galilea, Nazaret, Giuseppe, Davide e Maria sono sette nomi propri, di persone e di luoghi che aprono il racconto dell’Annunciazione». Queste le parole che suor Daniela Alborghetti, suora francescana missionaria residente a Mondavio, ha rivolto ai tantissimi giovani e giovanissimi della Diocesi che venerdì 15 aprile scorso si sono ritrovati nella chiesa parrocchiale di Saltara per la Veglia di preghiera per le vocazioni presieduta dal vescovo Armando.
«Maria – ha proseguito la suora – viene dalla periferie delle periferie a dirci che tutti possiamo riconoscerci in lei perché nessuno ha meno di lei, il nostro è un Dio che comincia dai piccoli, da noi». «C’è un particolare che ci rivela il modo di agire di Dio – prosegue rivolgendosi ai giovani presenti – non è prepotente, non obbliga Maria ad accettare. Aspetta il Sì di questa fanciulla. Con trepidazione, certo. Con desiderio, di sicuro. Con fiducia, perché conosce l’anima di Maria. Ma non la mette con le spalle al muro, non è aggressivo nel farsi avanti. Dio ha il potere su tutto ciò che esiste – ha terminato suor Daniela – ma ha l’umiltà di chiedere, con garbo e rispetto a una sua creatura: Vuoi? Vuoi diventare madre del mio figlio?».

Dopo queste parole i giovani con il Vescovo si sono messi in cammino verso il Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie di Cartoceto, vivendo così un momento di preghiera giubilare verso la Porta della Misericordia del Santuario, sulla scia delle parole che il Vescovo ha rivolto ai giovani prima dell’avvio del pellegrinaggio.
Nell’ultimo momento della serata, varcata la Porta della Misericordia del Santuario, i giovani hanno vissuto un momento di adorazione e preghiera personale di fronte all’Eucarestia stimolati dalle parole del vescovo Armando che inginocchiato di fronte al Santissimo ha guidato questo momento finale, ma centrale, di questa veglia di preghiera diocesana per le vocazioni. «Rendiamoci conto – ha concluso il Vescovo – dell’amore viscerale per ognuno di noi e commuoviamoci di fronte a questo amore gratuito».

Michele Montanari