Continuando il cammino con i giovani, le famiglie e i gruppi laici

 

La seconda giornata dell’Assemblea Pastorale Diocesana è stata dedicata ai giovani, alle famiglie e ai gruppi di laici delle zone.Ad introdurre la serata don Marco Presciutti Vicario per la Pastorale. A seguire la riflessione del Vescovo sul Vangelo di Giovanni (Gv. 19, 25-27). “La croce – ha sottolineato il Vescovo – è l’amore di Gesù per noi, fino all’estremo, sino alla fine. La morte di Gesù sulla croce è il segno più grande dell’amore con il quale il Padre ci ha ricolmati da sempre. Gesù non viene meno alla sua decisione di amarci sino alla fine, fino a dare la vita per noi. In questo episodio Gesù dona la vita per noi, dona la madre, dona lo Spirito, dona la Chiesa. Maria è uno dei doni preziosi di Gesù morente. Maria sta, è ferma ai piedi della croce. E’ arrivata anche lei sul monte del dolore voluto dall’amore. Ma come ci è arrivata? E perché? Questo “stava” esprime soprattutto condivisione di vita, di sentimenti, indica partecipazione profonda”.

La parola è poi passata a Don Steven Carboni, responsabile diocesano del Servizio di Pastorale Giovanile, che ha illustrato le attività del settore giovani della Diocesi a cominciare dagli esercizi spirituali dei giovani, momento di grazia per la nostra Diocesi, alla Veglia Vocazionale, dalla Giornata Montana della Gioventù che da tre anni a questa parte richiama, la seconda settimana di settembre, tanti giovani da tutta la Diocesi, da #unpatronoperigiovani e da #caccialpatrono due iniziative per avvicinare i ragazzi alla festa del Santo Patrono San Paterniano, dal pellegrinaggio dei giovani in Terra Santa, all’esperienza condivisa con i giovani di Pesaro e Urbino della Giornata Mondiale della Gioventù. “Non possiamo dimenticare – ha sottolineato don Steven – l’importante esperienza di Casa Giovani, tre settimane dove i giovani si prendono del tempo per stare insieme, condividere le gioie e le fatiche della giornata e ascoltare la Parola. In sei anni 29 gruppi sono passati da Casa Giovani per un totale di 218 giovani”. Don Steven ha poi illustrato in sintesi il prossimo pellegrinaggio diocesano per i giovani in programma dal 20 al 26 agosto, al quale parteciperanno 100 giovani provenienti da tutta la Diocesi e ha ricordato la collaborazione del Servizio di Pastorale Giovanile con altre realtà presenti in Diocesi quali il Centro Missionario Diocesano, l’Azione Cattolica, gli Scout (Agesci e FSE), il Progetto Policoro e il Servizio Civile della Caritas Diocesana.

Nicoletta e Carlo Berloni, direttori dell’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare hanno illustrato ai presenti, attraverso le immagini delle varie iniziative organizzate, il cammino dell’ufficio in questo tempo: il cammino diocesano per famiglie ferite, gli itinerari annuali per i fidanzati arricchiti da un incontro conclusivo a Loreto con il Vescovo, la presenza, il sostegno e la collaborazione con l’Associazione “la Famiglia” e con il Consultorio, le testimonianze e i confronti sull’essere padre, la famiglia e disabilità con la condivisione dell’esperienza della Stanza dei piccoli e della Stanza dei grandi, i momenti di sensibilizzazione all’affido e all’adozione che si terranno nei mesi di ottobre- dicembre 2017 a Fossombrone e gennaio-marzo 2018 a Fano, la famiglia e i nuovi stili di Vita in collaborazione con diversi uffici. “La Pastorale Familiare – hanno affermato i direttori – deve raccontare la fede nelle nostre realtà, nella nostra quotidianità”.

“In consultorio – ha affermato don Pierpaoli direttore del Cosultorio La Famiglia nel suo intervento – abbiamo imparato a prenderci cura e ad essere attenti al bene sparso in mezzo alla fragilità. Il consultorio, come le nostre parrocchie – ha messo in evidenza don Pierpaoli – cammina sulle acque della fragilità. Ma non dimentichiamo che «Tutti i cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo. Dobbiamo imparare l’arte dell’accompagnamento. Il Consultorio diventa così un richiamo a una Chiesa che «dovrà iniziare i suoi membri – sacerdoti, religiosi e laici – a questa ‘arte dell’accompagnamento’, perché tutti imparino sempre a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro (cfr Es 3,5)”. Mauro Del Bene, membro dell’equipe del Consultorio, ha illustrato le motivazioni che portano le persone ad avvicinarsi al Consultorio. Il 70% delle richieste sono consulenze psicologiche per famiglie (problemi di coppia, problemi con le famiglie di origine, problemi con i figli) e per singole persone (crisi di ansia, crisi di panico, aggressione sul lavoro, desiderio di iniziare un percorso per lavorare su di sé), 10% consulenze per adozione, il restante 10% sono consulenze di tipo legale riguardanti separazioni, divorzi e nullità del matrimonio. Come sono arrivate queste richieste al Consultorio? 30% dal parroco, 25% con passaparola, 12 %tramite un’amica o il sito internet, 10% dal medico di base e dai servizi Asur, 5% per conoscenza o tramite il Centro di aiuto alla Vita. Cristiana Santini, psicoterapeuta e responsabile dell’equipe del Consultorio ha posto l’accento su tre parole chiave: cambiamento, speranza, racconto. “Se qualcuno si sente creduto saprà credere, se si sente ascoltato imparerà ad ascoltare, se verrà riconosciuto potrà anch’egli riconoscere, senza paura per la diversità, capace di rispettare le differenze. Questo è quello che l’equipe cerca di garantire con il lavoro di consulenze, confrontandosi ogni settimana sulle domande di aiuto che arrivano in consultorio. Una esperienza di crescita professionale ma prima di tutto personale perché prima di aiutare bisogna sapersi ascoltare, sapersi vedere”.