Don Federico Tocchini nuovo parroco di Rosciano e Centinarola

Due comunità in festa, quelle di Rosciano e Centinarola, che si sono riunite, domenica 10 settembre nella parrocchia di Rosciano, per dare il benvenuto al loro nuovo parroco don Federico Tocchini. Una chiesa quella di Rosciano gremita di fedeli provenienti anche dalla parrocchia di San Lorenzo in Campo che don Federico ha servito in questi anni. Il Vescovo Armando, nell’omelia, ha ricordato come il sacerdote debba essere vigilante, sentinella e mai padrone della comunità che gli è stata affidata. “Quanto più è grande la nostra responsabilità – ha messo in evidenza il Vescovo – tanto più abbiamo bisogno di raccoglimento e di silenzio per non ergerci a padroni di ciò che facciamo, ma per rimanere servitori umili e volenterosi. Le responsabilità si devono condividere”. Il Vescovo ha poi sottolineato la necessità della presenza, nella Chiesa, di uomini disposti a spendersi per la Chiesa stessa. “Non abbiamo bisogno, come ci ricorda Papa Francesco, di ‘battitori liberi’, ma di collegialità”. Il Vescovo, in conclusione, ha offerto un augurio a don Federico prendendo spunto dalle parole che a lui stesso regalarono, tratte da un manoscritto medievale trovato a Salisburgo, all’inizio del suo ministero sacerdotale: Un prete deve essere/ Contemporaneamente/Piccolo e grande,/nobile di spirito,/quasi fosse nato in una reggia,/semplice e naturale,/di ceppo contadino.// Un prete deve essere/Contemporaneamente/Un eroe nella conquista/Soprattutto di se stesso,/un uomo che/si batte col suo Dio,/sorgente della grazia,/peccator che Dio perdona.//Rit. Un servitore per timidi e deboli,/che non si abbassa/ davanti ai potenti/ ma poi si curva davanti a tutti i poveri,/ discepolo del suo Signore, capo del suo gregge.// Un prete deve essere/Contemporaneamente/Un mendicante/Dalle mani largamente aperte,/un portator di numerosi doni/un uomo coraggioso/sul campo di battaglia.//Un prete deve essere/Contemporaneamente/Una madre per lenire/ Le sofferenze altrui/ Con la saggezza dell’età matura/ E la semplicità,/la fiducia di un bambino.//Rit. E’ teso in alto,/ i piedi sulla terra, / fatto per la gioia,/ esperto del soffrire,/ lontano dall’invidia,/ lungimirante sempre,/ che parla con franchezza,/ amico della pace del regno.// Un prete deve essere/ Contemporaneamente/ Fedele al suo Signore,/ fedele ai suoi fratelli./ Un prete deve essere/ Contemporaneamente/ Fedele all’uno e agli altri…/Così differente da me…

Al termine della celebrazione eucaristica, don Federico, visibilmente emozionato, ha preso la parola per salutare tutti i fedeli presenti e ringraziare il Signore per il dono ricevuto, il Vescovo Armando per la fiducia nell’avergli affidato due comunità, i suoi predecessori che hanno guidato le parrocchie di Rosciano e Centinarola, don Gabriele Micci che aiuterà don Federico nel suo servizio. “Sono ancora un po’ disorientato e disorganizzato, ma conto in questi giorni di finire il mio trasloco dalla parrocchia di San Lorenzo così da poter vivere pienamente questa nuova realtà. Sono sicuro che se cammineremo nel Signore, liberi dalle tentazioni che possono farci perdere la strada, cammineremo insieme e con serenità”.