Due giorni con San Francesco

È appena cominciata la terza settimana di Quaresima, tempo per eccellenza di preghiera e conversione, e l’Azione Cattolica dei Ragazzi della nostra diocesi l’ha iniziata nel migliore dei modi. Sabato 18 e domenica 19 marzo, centoquaranta educatori si sono alternati presso la Pieve di San Cassiano a Castel Cavallino di Urbino, per i due giorni di formazione dal titolo Condividere la gioia.

Un’occasione privilegiata di formazione per più motivi, innanzitutto perché sabato pomeriggio si è potuta conoscere meglio la figura di San Francesco grazie alle pensate parole di fra Enrico Mimmotti, giovane francescano del convento di Santa Maria Nuova di Fano; altri momenti di formazione sono stati sia la simpatica serata di animazione organizzata dagli amici educatori della diocesi di San Benedetto, sia i laboratori domenicali per la programmazione di attività nell’ottica di una catechesi esperienziale, metodo di formazione amato da tutta l’AC.

Il motto insito che ha caratterizzato il fine settimana scorso è stato «imparare facendo». Sì, perché la strategia educativa e formativa, messa in gioco dall’equipe diocesana dell’ACR, ha permesso di formare i tanti giovani educatori accorsi, permettendo loro di sperimentare in prima persona gli strumenti che l’associazione gli metteva in mano. Un’esperienza che si è conclusa domenica prima di pranzo, dando luce a una prima stesura di quello che sarà il libro diocesano per i campi scuola estivi dell’ACR.

Ecco quindi che la formazione sulla figura di San Francesco, l’animazione serale e i laboratori della domenica mattina non sono apparsi in alcun modo esercizi di stile ma un vero e proprio processo generativo. Inoltre è bene ricordare che anche la Celebrazione Eucaristica, guidata da don Gabriele Micci, assistente diocesano dell’ACR, oltre a essere stato il tempo più adatto per far risuonare e condividere gli insegnamenti scaturiti dalla vita del Santo di Assisi, è stato un importante momento di educazione liturgica ricordando agli educatori che, come cita il metodo dell’ACR, «la liturgia è il ritmo della comunità cristiana, il tempo dell’uomo abitato da Dio».

L’aria che si è respirata e la numerosa partecipazione permettono di dire con convinzione che i bambini e i ragazzi nei prossimi incontri di ACR, nella prossima estate e per tutto il tempo che loro decideranno di stare nella Chiesa, potranno contare su giovani educatori con tanta voglia di esserci e di formarsi, ovvero di spendersi per essere al loro servizio; tanti giovani educatori che vogliono fare del proprio entusiasmo il carburante necessario per un lungo cammino di crescita.

MG