Eureka! Concluso il campo dell’AC

Campo ACDal 10 al 15 agosto, presso la struttura di Castelcavallino di Urbino, si sono alternate oltre centocinquanta persone tra educatori dei ragazzi e animatori dei giovani. Sono stati ospitati anche alcuni rappresentanti delle vicine diocesi di Senigallia e Urbino, tra cui lo stesso vescovo Giovanni.

Prendendo spunto dall’icona biblica proposta per il prossimo anno associativo e pastorale – quella di Gesù che raggiunge i discepoli sulla barca in mezzo al mare (Mc 6,45-52) – è stato improntato un cammino interamente sulla categoria della sequela. L’ambientazione che ha fatto da filo conduttore è stata invece quella del laboratorio dell’inventore, in cui saranno chiamati a lavorare gli stessi ragazzi dell’ACR a partire dal mese di settembre. Dopo l’analisi del testo di domenica pomeriggio, condotta da don Davide Barazzoni, è stato necessario prendere coscienza degli strumenti a nostra disposizione, dovendo quindi lavorare sulle competenze che ciascuno possiede, imparando a farle fruttare spezzandole per gli altri. Ovviamente, poi, occorre comprendere cosa volerci fare con le qualità a disposizione: ecco dunque la dura esperienza del discernimento, seguita da quelle altrettanto necessarie della verifica e della manutenzione. Proprio in questi ambiti, ci si è dedicati alla riscoperta di quella che è la partecipazione alla vita di comunità, che è stata simboleggiata dall’incontro con gli altri inventori e le loro invenzioni, tra cui Ubaldo Alimenti, presidente diocesano emerito di AC.

In questo percorso, tanti sono stati gli ospiti che hanno preso parte ai vari momenti di confronto. Anche il vescovo Armando non ha voluto mancare di far visita a questa importante iniziativa di formazione che l’Azione Cattolica si impegna a portare avanti ogni anno. Nel pomeriggio di lunedì, è stato infatti proprio il Vescovo a presiedere l’Eucaristia che, nel corso della settimana, ha rappresentato il momento centrale di ogni giornata.

Un’esperienza che sembra riuscita e che ha rappresentato un’occasione per rigenerare la propria “spinta” spirituale ed educativa alla vigilia di un nuovo anno pastorale. Ora, mentre si disfano le valigie e si torna alla vita ordinaria, non si può fare altro che pensare ai giorni passati insieme e che ancora adesso stimolano lo stupore nel riconoscere Gesù come compagno di viaggio, il quale ci precede, ma è pur sempre disposto a raccoglierci e a farci camminare nel percorso da Lui suggerito.

Matteo Itri