Festa del Mare a Fano: una forte tradizione

Il valore dell’acqua, il lavoro del pescatore, l’accoglienza turistica e le migrazioni sono stati i temi principali toccati dal Vescovo Armando, domenica 5 agosto, nell’omelia della Santa Messa, celebrata al Monumento dei Caduti in Mare alla presenza di autorità civili , in occasione della Festa del Mare. “L’acqua – ha messo in evidenza il Vescovo – elemento più presente nel nostro pianeta, veicola la vita. Attraverso l’acqua tutto fluisce verso un divenire più luminoso. L’acqua lava – trasforma – simbolo di purezza, di candore, di limpidezza. Gli ospiti accolti, i turisti, custodi sapienti e non padroni della natura, che è bella pagina del Vangelo per l’umanità. La natura, soprattutto dalle nostre parti, appare ancora nella sua purezza e bellezza, nonostante la mano dell’uomo abbia, tante volte, cercato di deturparne il volto. Il creato è quanto di più bello uscito dalla mano di Dio via preferenziale per avvicinarsi a Lui. I pescatori – ha proseguito il Vescovo – lavoro precario spesso e in molti casi, nel mondo, forzato. La pesca fornisce posti di lavoro a milioni di persone e consente quindi il sostentamento di famiglie, gruppi e comunità, oltre a costituire per molti Paesi una fonte di reddito e approvvigionamento primario di cibo. Oltre la dimensione economica occorre non offuscare la dimensione umana indispensabile per uno sviluppo compatibile con la salvaguardia dell’ambiente a beneficio delle generazioni presenti e future. Il Mediterraneo – ha concluso il Vescovo – un mare generoso ma anche assassino che negli anni ha inghiottito migliaia di uomini, donne e soprattutto bambini, senza che noi lo sapessimo, senza che noi riuscissimo a sentire le loro grida di paura, mentre affogavano nelle stesse acque che avrebbero dovuto restituirgli la libertà. Il Mediterraneo si conferma la rotta marittima più mortale del mondo. “Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affar nostro…! Chi di noi piange per la morte di questi nostri fratelli e sorelle? Chi ha pianto…? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere” (Papa Francesco)”.

testo integrale omelia Vescovo – Festa del Mare