Giornata in memoria delle vittime di Lampedusa e di tutte le stragi in mare

Secondo i dati forniti dal ministero degli interni nel 2107 sono sbarcate in Italia 119.369 persone di cui minori 15.779. (In Europa 172.331). Gli sbarchi in Italia nel 2018 sono diminuiti dell’80% rispetto allo scorso anno. Infatti dal 1 gennaio al 28 settembre del 2018 sono sbarcate in Italia 21.024 persone (in Europa circa 80.900) di cui minori stranieri non accompagnati  3.207. Ma non possiamo dimenticare le stragi in mare che non finiscono mai. Nel 2017 (dati Unhcr) si stimano 3.139 i migranti morti o dispersi nelle acque del Mediterraneo . Quest’anno i morti sono stati 1.719 ma se nel Mediterraneo l’anno scorso moriva 1 persona su 39, quest’anno 1 su 19 (solo a giugno 1 su 7). Le restrizioni imposte ai soccorritori e alle ONG hanno ridotto la capacità di effettuare ricerche e soccorsi, di conseguenza aumentano rischi e morti. Vecchi gommoni stracolmi di persone e malridotti, vengono abbandonati al largo dai trafficanti che hanno già incassato il costo della traversata e che se ne infischiano della incolumità delle persone. La mancanza di navi predisposte al soccorso, come accadeva fino a pochi mesi fa,  provoca estremo ritardo  nei soccorsi che difficilmente arrivano prima che sia troppo tardi. A fronte di tutte le morti, in particolare della strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 dove persero la vita 368 migranti, la nostra Repubblica ha riconosciuto (legge 45/2016) il giorno 3 ottobre come “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, per ricordare e commemorare chi “ha perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”.  Anche l’ufficio Migrantes, a nome di tutta la Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli e Pergola, vuol celebrare questo ricordo doloroso, che  purtroppo continua nei numeri e nel tempo, importante non solo per il ricordo di quanti hanno perso la vita, ma perché le nostre comunità, tenendo conto delle ultime scelte politiche sulla sicurezza e sull’immigrazione, siano sempre più sensibili, pronte e vive nel rispondere all’accoglienza dei richiedenti asilo che sono già sul nostro territorio o che sbarcheranno pur se in numero ridotto. Anche la CEI (il cui presidente cardinale Gualtiero Bassetti ha sottolineato come la scelta non sia in linea con la Costituzione) evidenzia come le attuali politiche non fanno altro che aumentare insicurezza, clandestinità e tolgono ai migranti le già poche speranze di costurirsi un futuro migliore lontano dalla propria patria. Si <<Crea troppa incertezza, non c’è alternativa alla solidarietà>>.

E’ importante e doveroso ricordare il 3 ottobre di ogni anno tutti i morti nelle traversate in mare, ma è altrettanto importante che tutti i giorni dell’anno le nostre comunità si mostrino pronte e attente all’accoglienza, disposte ad attivarsi perché oltre l’accoglienza ci siano progetti di integrazione socio culturale. Occorre dimostrare, non tanto con manifestazioni e comizi, ma con piccoli segni, che con il migrante si può e si deve costruire un futuro migliore. Solo così varrà la pena di ricordare quanti non ce l’hanno fatta. Facciamo in modo che le morti siano di stimolo per costruire ponti e non per chiudere i porti.

La preghiera per le vittime di tutte le stragi in mare e in terra da parte delle varie confessioni religiose si terrà mercoledì 3 ottobre alle ore 19,30 in Piazza Amiani a Fano.

 

 

L’Ufficio Diocesano per la Pastorale per i Migranti e Itineranti