“Il lavoro deve rivolgersi anche alla conservazione del territorio”

Proseguono le iniziative di preparazione alla prossima Settimana Sociale dei Cattolici in Italia organizzate dall’Ufficio Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro della nostra Diocesi. L’ultimo incontro, intitolato “Il Lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale”, si è tenuto sabato 27 maggio presso lo Scriptorium del Monastero di Fonte Avellana, in collaborazione con ACLI Pesaro Urbino e Azione Cattolica Diocesana.

Gabriele Darpetti, direttore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e il Lavoro, ha introdotto i temi del convegno ed affidato la prolusione dello stesso a Padre Giacomelli, Piore di Fonte Avellana.

Padre Giacomelli ha descritto il lavoro nella tradizione benedettina dell’ora et labora, proprio in quello Scriptorium che rappresentava il luogo di lavoro dei monaci del monastero. Nella tradizione benedettina, il monaco deve tenere lo sguardo rivolto verso Dio e verso gli uomini, in un sano incontro di preghiera e lavoro, completando la personalità dell’uomo e allontanando la disumanizzazione conseguente all’ozio. Per San Benedetto il lavoro consente agli uomini di vivere dell’opera delle proprie mani e, per questo, è espressione di libertà.

La relazione principale del convegno è stata affidata a Sr Alessandra Smerilli, componente del comitato nazionale organizzatore della 48ma Settimana Sociale dei Cattolici in Italia.

Alessandra Smerilli è, inoltre, docente di Economia e Statistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma.

Nel suo intervento, Sr Alessandra si è concentrata sul valore comunicativo del lavoro: il lavoro è una forma di espressione, un linguaggio, con cui gli uomini si esprimono e possono conoscersi reciprocamente. Non si conosce davvero una persona se non la si è vista “all’opera”.

Sr Alessandra ha poi illustrato i quattro registri principali della prossima Settimana Sociale di Cagliari. Innanzitutto, si opererà una “denuncia”, una analisi critica delle situazioni concrete che richiedono l’intervento sollecito delle istituzioni. Si passerà poi all’“ascolto e narrazione” del lavoro, grazie anche a testimonianze e docufilm che renderanno una descrizione esatta del lavoro in Italia nel 2017. Ancora, si analizzeranno le “buone pratiche” di integrazione tra lavoro, impresa e territorio emerse dalle indagini svolte dai Cercatori di LavOro nominati dalle singole diocesi. Infine, si appronterà una “proposta” concreta da presentare alle istituzioni competenti, per rendere operativi gli stimoli emersi durante la Settimana Sociale.

Sono poi intervenuti Marco Moroni, Presidente ACLI delle Marche, con alcune interessanti riflessioni sul lavoro nella storia d’Italia, e Ubaldo Alimenti, già Presidente di Azione Cattolica Diocesana, che ha riportato la propria testimonianza di lavoro nell’ambito di vita cristiana.

Nell’ultimo intervento, Daniela Dalle Ave, componente dell’equipe Diocesana Pastorale Sociale e Lavoro, ha riassunto i concetti principali della sua recente pubblicazione dal titolo “La persona fondamento della dignità del lavoro: una questione educativa”. Una copia del libretto è stata consegnata in omaggio a ciascuno dei partecipanti al convegno.

Infine, il Vescovo Armando ha concluso ringraziando Sr Alessandra per la propria disponibilità e ricordando la centralità del lavoro nella realizzazione di una vita dignitosa per ciascun uomo. Inoltre, il Vescovo ha affermato che il lavoro non deve rivolgersi unicamente alla produzione, ma anche alla conservazione del territorio.

 

Pier Federico Orciari