Un nuovo impegno di evangelizzazione

14.37ftMandatoSebbene nel pieno della visita pastorale nella vicaria di Cagli, il vescovo Armando non ha voluto mancare la tappa del mandato a catechisti e operatori pastorali. Tanta l’attesa per questo evento che, come ogni anno, anche questa volta ha raccolto una grandissima partecipazione da ogni parte della Diocesi. Domenica 19 ottobre, giornata missionaria mondiale, presso la concattedrale di Cagli il Vescovo ha presieduto la liturgia della Parola al termine della quale, oltre al mandato missionario, ha consegnato il calendario pastorale diocesano e Famiglia e comunità ecclesiale, gli orientamenti pastorali per l’anno appena iniziato.

«L’attività degli operatori pastorali è innanzitutto contemplativa – l’ha definita il Vescovo nella sua omelia – a opera di cristiani convinti, contenti e coerenti». E proprio su questo concetto, si è snodata l’intera sua riflessione, densa di citazioni del magistero: «Ciascuna persona è abitata dal desiderio di pienezza e il suo cuore è capace di aprirsi quando sente parole forti e vere sulla sua vita e incontra autentici testimoni di carità. Il Vangelo ha la forza di aprire i cuori e le menti, di interpellare la libertà e la responsabilità, di mettere in cammino». Dunque sono stati ripresi i tratti caratteristici del vivere sia come singoli, che come comunità, così come vengono enunciati dai nuovi orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia: l’attitudine al dialogo e all’ascolto delle persone nelle diverse situazioni di vita, la capacità di saper motivare in modo argomentato le proprie scelte e i propri valori, il desiderio di professare in modo pubblico la propria fede, senza paure e inutili pudori, la ricerca attiva di momenti di comunione vissuta nella celebrazione, nella preghiera e nello scambio fraterno, la predilezione per i poveri e gli esclusi (Incontriamo Gesù, 12). La fede esige consapevolezza per aderirvi e in questo è di estremo aiuto la Chiesa che, sempre come emerge dagli orientamenti dei Vescovi italiani, ha il compito di annunciare l’amore di Dio, permeare la cultura del nostro tempo con l’annuncio del Vangelo, testimoniare fiducia, gioia e speranza (15). In questa proposta di cammino, il vescovo Armando ha fatto più volte risuonare l’invito del Papa a non lasciarsi rubare la gioia dell’evangelizzazione, facendo esperienza del Vangelo quale fonte di gioia, in grado di alimentare un amore capace di illuminare la vocazione e la missione di ciascuno. Un nuovo richiamo che giunge da papa Francesco, iniziato nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium e nuovamente ribadito nel messaggio per la giornata missionaria di quest’anno. «La felicità si ha solo donandola, condividendola, facendo felici gli altri. – ha proseguito il Vescovo, commentando le parole del Papa – Questo è il segreto di Gesù: perdere la vita per ritrovarla, morire per vivere. Non possiamo lasciarci rubare la gioia di questa via alla felicità: più uno si lascia prendere dal Signore Gesù e dalla logica della sua Parola, più uno sperimenta un senso di pace, di serenità, più diventa positivo e tollerante verso gli altri e meno ansioso verso gli accadimenti quotidiani».

Subito dopo l’omelia, è stata la volta di un gesto evocativo, come quello dell’offerta dell’incenso a cui è stata invitata a partecipare ogni comunità presente. Poi sono state proposte tre testimonianze: Nicola, giovane missionario che per un anno vivrà in Burundi, che si è raccontato tramite le sue lettere e un caloroso video; don Cesario che, dal Mozambico, è ospitato nella nostra diocesi per motivi di studio; la coppia di Alessandro e Roberta, che hanno riportato alcuni esempi della loro spiritualità familiare. Tutto questo per far comprendere che tante sono le realtà di missione, compresa la nostra, in cui vi è la sete di gioia per l’incontro con Gesù.

Matteo Itri