La famiglia, principale protagonista dell’educazione. Laboratori

assemblea okSpazio ai laboratori nella seconda giornata dell’assemblea pastorale diocesana che ha visto tanti operatori della pastorale riunirsi per riflettere sul tema della famiglia. Il Vescovo Armando, nell’introduzione, si è soffermato sul ruolo della famiglia quale principale protagonista dell’educazione. “Nella famiglia nascono le prime relazioni. Il bambino in essa comincia ad essere senso di se stesso e prende consapevolezza degli altri. La famiglia è il luogo di appartenenza dove si sviluppa e ricerca la propria identità che sarà premessa all’identità adulta L’educazione – ha proseguito il Vescovo – passa attraverso l’esperienza. Ogni vero educatore, infatti, proprio per educare deve donare qualcosa di se stesso, poiché è attraverso gli esempi che i figli si esercitano a interrogarsi e a ragionare”. Soffermandosi, in particolare, sul matrimonio il Vescovo ha sottolineato l’importanza di saper narrare, proprio con il vissuto, l’unione cristiana. “Il figlio dovrebbe avvertire il fascino e la bellezza della scelta fatta e proposta dal genitore e desiderare di poterla vivere anche lui”.

Dopo l’introduzione del Vescovo, spazio ai quattro ambiti dei laboratori dove i partecipanti all’assemblea hanno potuto riflettere e confrontarsi sui loro percorsi di fede in diversi settori della vita quotidiana.

Il primo ambito è stato dedicato a “Famiglia e sponsalità”. Fra gli spunti di riflessione la promozione di percorsi di pastorale familiare all’interno delle proprie comunità, lo sguardo alla sponsalità ferita e alle esperienze di accompagnamento per separati.

Il secondo ambito è stato dedicato a “La famiglia che educa alla fede”. Fra i temi proposti: la responsabilità e la consapevolezza dei genitori come primi catechisti, la sinergia educativa tra educatori, catechisti, parroco e famiglie, la formazione all’affettività.

Terzo ambito interamente deicato a “La famiglia è carità” con uno sguardo attento ai bisogni, alle fragilità e alle sofferenze che gravano sulla famiglia lasciata sola e l’importanza di generare reti di solidarietà tra famiglie.

Il quarto ambito è stato dedicato a “La famiglia aperta al mondo” prendendo in considerazione il tema del lavoro e l’educazione alla speranza in un tempo di precarietà, aiutando le nuove generazioni a progettare la loro famiglia, gli stili di vita e la riscoperta di alcuni valori quali l’essenzialità, il rispetto e la solidarietà, la missione nelle nuove periferie esistenziali.