“La montagna ci parla di Dio, della sua grandezza e della sua bellezza”

Più di 20 giovani pellegrini sulla strada dei sogni si sono dati appuntamento nella cornice della Val di Fassa per far sì che la montagna e la contemplazione fossero il contesto migliore per riascoltare con pace le parole che Papa Francesco ha rivolto ai giovani durante la Veglia al Circo Massimo lo scorso 11 agosto. Un modo per vivere cristianamente il riposo, rigenerandosi nel corpo e nello spirito. “Abbiamo affrontato tematiche – spiega don Steven Carboni responsabile del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile – quali i sogni, la testimonianza cristiana, la vocazione, la vita di coppia. La presenza di una famiglia giovane con quattro figli è stata l’occasione per ascoltare la loro testimonianza e condividere uno stile familiare gioioso. La presenza di padre Damiano Angelucci, fanese di origine ma attualmente parroco nell’Arcidiocesi di Pesaro, è stata per i giovani una grazia. Per lui un’occasione di riposo e di riflessione, per noi un momento per dissetarci con le sue parole. Durante la settimana – ha proseguito don Steven – abbiamo percorso i sentieri più belli della Val di Fassa, la via del Pan, la salita al Piz Boè, il giro dell’Antermoia, la Val San Nicolò. La difficoltà del cammino, a volte, ha permesso ai giovani di sostenersi l’un l’altro e di creare un gruppo eterogeneo con giovani provenienti da diverse parti della Diocesi. E’ stata davvero un’esperienza di giovani della Diocesi che sentono la bellezza di appartenere a questa Diocesi e che sono tornati con il desiderio di sostenere il cammino dei giovani nella loro fede e nelle loro scelte vocazionali.  Villa san Carlo – ha aggiunto don Steven – continua a essere una perla che la nostra Diocesi ha nel cuore delle Dolomiti, una struttura che deve essere sempre più conosciuta e a disposizione delle famiglie, dei giovani e di tutti coloro che vogliono darsi del tempo per riposare e per fare in modo che la montagna ci parli di Dio, della sua grandezza e della sua bellezza. In questi giorni – ha concluso don Steven – i giovani sono riusciti cogliere tutto questo in maniera speciale”.