L’Eucaristia è il sacramento dell’amore

“Il Vescovo vuole fare la Pasqua con voi, in questo clima di amore gratuito”. Queste le prime parole del Vescovo Armando giovedì 13 aprile nella celebrazione eucaristica con la lavanda dei piedi ai detenuti della casa circondariale di Fossombrone. Ad introdurre la celebrazione, animata dal coro, il cappellano del carcere don Guido Spadoni che accompagna spiritualmente da tanti anni, con tanta forza e tenerezza, i detenuti.

Il Vescovo, commentando il Vangelo di Giovanni (13,1-15), si è soffermato su alcuni aspetti a iniziare da “li amò sino alla fine”. L’amore può essere amicizia, passione, ma anche perfetta gratuità. E poi ancora il mettersi in ginocchio. “Cristo – ha sottolineato il Vescovo – si mette in ginocchio ai nostri piedi, davanti ai peccatori che siamo noi tutti, si abbassa a lavare le nostre lordure. E’ un Dio folle di amore per l’umanità, che sceglie di avere fiducia in noi. L’amore – ha proseguito il Vescovo – se vuole mettersi in gioco fino in fondo incrocia irrimediabilmente la sofferenza”. Il Vescovo ha poi messo in evidenza il senso profondo dell’eucaristia. “Gesù non insegna un rito, una celebrazione del ricordo, quanto piuttosto un modo di vivere, un nuovo modo di essere: il mistero dell’essere stesso di Dio. Lavando i piedi ai discepoli Gesù vuole mostrarci cosa sia l’amore, un amore in ginocchio anche davanti a colui che sta per consegnarlo. Ecco cos’è l’eucaristia, il sacramento dell’amore, la scuola dell’amore in cui Dio ci insegna ad amare come lui ama. Di fronte all’amore di Gesù – ha proseguito il Vescovo – ci sono anche le incomprensioni degli apostoli, le loro esitazioni. Gesù, infatti, si ritrova solo, tradito, incompreso e da solo entra nella sua passione. L’amore è anche vocazione rischiosa. Anche noi, nella vita, dovremo affrontare il mistero di Giuda, questo mistero del male che opera nel mondo, ma anche l’incomprensione e il sospetto di chi ci sta intorno. E proprio per consentirci di affrontare queste tempeste e darci la pace che Gesù ci ha lasciato il sacramento del suo amore, il sacramento del suo corpo, la sua eucaristia, la sua chiesa. E’ ai piedi del tabernacolo che impariamo a ‘conoscere’ il nostro Dio”. Durante la celebrazione eucaristica, il Vescovo ha lavato i piedi di dodici detenuti e ha donato loro un piccolo rosario. Presente alla celebrazione eucaristica Giorgio Magnanelli presidente dell’associazione “Un mondo a quadretti”, la direttrice e il personale della casa circondariale.