“L’oratorio è l’espressione dell’amore della Chiesa per i suoi figli più giovani”

Estate tempo di riposo, di vacanze, ma anche di attività per i più piccoli e non solo. E fra le tante proposte per vivere questo tempo, anche gli oratori della nostra Diocesi si stanno organizzando per proporre interessanti iniziative. Come ad esempio l’oratorio estivo parrocchiale “il Campetto” di Cagli che, fino al 27 luglio tutte le mattine, porta i bambini della scuola primaria dentro “Le mille e una fiaba”, un bellissimo viaggio attraverso le fiabe, o l’oratorio di Orciano che, fino a venerdì 29 giugno, propone il Grest “Gulliver” al quale si sono iscritti 70 bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado animati da 30 giovani educatori.
“Il carattere provvidenziale di un oratorio giovanile – sottolinea il Vescovo Armando – per le sue finalità; per l’interesse, con cui interpreta e cura i bisogni della gioventù; per lo zelo amoroso, che persone, mosse da senso apostolico e da esperienza pedagogica, vi prodigano; per la funzione complementare ed indispensabile che esso esercita rispetto a quella della scuola e della famiglia. Vorrei che molti, molti ragazzi e giovani lo frequentino e lo amino; vorrei anzi che un’opera come questa si moltiplicasse e potesse prosperare dove già esiste, sorgere dove ancora non è, accanto ad ogni parrocchia. E se anche in ogni parrocchia non può godere di una sede così ampia e così attrezzata come questa, vorrei che vi fossero spazio e locali e strutture per attrarre, assistere, educare la gioventù. La gioventù – prosegue il Vescovo – ha bisogno di essere amata. Dove manca l’amore all’uomo che nasce, che cresce, che diventa padrone delle sue facoltà e delle sue forze, manca il fattore principale, che lo estrae da se stesso, che lo educa, che lo fa uomo vero e persona completa. Una delle manifestazioni primarie dell’amore per lo sviluppo dell’uomo crescente è il farlo giocare; il giovane chiede di esercitare le sue forze nella serena e febbrile gioia del gioco; il gioco, che spesso sembra agli adulti attività vana, perché prescinde da scopi utilitari, è una palestra in cui il giovane prende coscienza di sé e conoscenza del mondo circostante; i suoi istinti si svegliano, le sue forze fisiche si sviluppano, la sua fantasia si apre, la sua volontà si afferma.
Un ragazzo, un giovane, a cui è mancato il modo di giocare vivacemente e ordinatamente nei suoi primi anni – sottolinea il Vescovo – non potrà essere un uomo equilibrato e dotato d’un vero senso della vita Il gioco come pedagogia dello sviluppo equilibrato del giovane sembra un coefficiente indispensabile. Ma certamente il gioco non basta. La vita di un essere che entra nel mondo ha bisogno di studio, ha bisogno di fede e di vita religiosa, ha bisogno di iniziazione sociale. L’oratorio è focolare di tutte queste attività. L’oratorio è l’espressione dell’amore della Chiesa, organizzata in comunità parrocchiali o in istituzioni educative, per i suoi figli più giovani e più bisognosi di affetto e di pedagogico interessamento”.