Un’azione educativa che parte dalla formazione

14.35ftScuolaACIl seminatore uscì a seminare. Questo versetto della parabola del seminatore non solo richiama fortemente l’idea della carità pastorale con cui va diffusa la Parola, ma per gli amici dell’Azione Cattolica diocesana rappresenta tutto il loro impegno per il prossimo triennio. Nel fine settimana del 27 e 28 settembre scorso, presso il santuario Beato Benedetto di Fossombrone, si sono dati appuntamento tutti i Presidenti e Responsabili parrocchiali della nostra Diocesi, per mettere a fuoco il loro impegno all’interno delle comunità che serviranno a nome dell’Azione Cattolica.

Visto che si è voluto ricercare il senso profondo di questa ministerialità, si è partiti con una domanda apparentemente scontata, ma che ha permesso di mettersi in discussione sin dalle radici: «Cos’è e a cosa serve l’AC?». Per aiutare i presenti ad addentrarsi in questa tematica, è intervenuto don Giordano Trapasso, assistente unitario per le Marche, che al termine della sua riflessione ha riportato cosa ha significato la presenza dell’Azione Cattolica nell’esercizio del suo ministero sacerdotale: «L’AC è importante per il suo servizio alle parrocchie, soprattutto in quelle affaticate e in difficoltà. – ha esordito don Giordano – Le donne e gli uomini di AC sono persone che hanno qualcosa da dire, non siamo parte di un’associazione che improvvisa, ma che cura la sua azione educativa partendo proprio dalla formazione». Talvolta, questo servizio prevede di seguire lo stesso invito che Gesù rivolge ai discepoli, ovvero quello di precederlo sull’altra riva: «Ci sono situazioni in cui pare non essere accompagnati da Gesù, in cui i laici devono precedere sacerdoti e vescovi. Se non sempre, qualche volta è necessario, ovviamente sempre accordandosi con loro, ma avendo il coraggio di prendere l’iniziativa».

Nella seconda giornata, si è entrati nel vivo della formazione dei singoli responsabili. In laboratori, divisi secondo i settori di competenza, i presenti si sono confrontati puntualmente su strategie, difficoltà e progetti, ma sempre mantenendo la positività e la speranza, senza quindi abbandonarsi alle abitudini o agli auto-compatimenti. Ad aprire questo momento è stata la presidente diocesana dell’Azione Cattolica di Senigallia, Laura Mandolini, che con dinamismo e freschezza ha tratteggiato le molteplici attenzioni di un consiglio parrocchiale di AC. Passando per un’imprescindibile cura delle relazioni, va tenuto sempre conto che il lavoro fatto nell’Azione Cattolica è contraddistinto da gratuità, unitarietà, cura della spiritualità e attenzione al mondo intero, capace dunque di creare legami di amicizia con chi è “lontano”, consapevoli che è la diversità che arricchisce.

Don Gianfranco Ciccolini, assistente unitario per la nostra Diocesi, e Laura Meletti, presidente dell’associazione diocesana, hanno illustrato le icone bibliche e le attenzioni associative per tutto il prossimo triennio, permettendo così di gettare le basi di un impegno che non si esaurisce nell’affanno delle contingenze, ma che sa guardare avanti. La Presidenza diocesana, presente al completo, ha raccolto a piene mani le feconde proposte emerse dalle molteplici occasioni di confronto, il tutto sempre con la peculiare attenzione alle relazioni, che permette ogni volta di sentirsi a casa.

Matteo Itri