Comunicazione e ascolto nella coppia

Comunicazione e ascolto nella coppia hanno fatto da filo conduttore alla riflessione del Vescovo Armando, domenica 7 aprile a Loreto, all’incontro con i fidanzati della nostra Diocesi. Un bel gruppo che ha saputo condividere e fare tesoro di questo importante momento nella casa del “Sì” di Maria.
In primo luogo il Vescovo si è soffermato sull’importanza dell’ascolto. “Perché l’ascolto è prioritario?  – ha sottolineato il Vescovo – perché  è forma prima della relazione. Ascoltare significa essere: solo chi è ascoltato, veramente è; e solo colui che ascolta veramente è come persona umana. Siamo creati a immagine e somiglianza di un Dio che è relazione. Ogni ascolto – ha proseguito il Vescovo – se è veramente umano, è già terapeutico. Non è così importante avere la parola idonea, significativa, è molto più importante un ascolto genuino”. Il Vescovo ha messo in evidenza, in  merito all’ascolto, la distinzione in superficiale, parziale, attivo e partecipe.

Ha posto l’accento poi sull’importanza di comunicare. “Il nostro modo di comunicare è attraverso le parole, comunicazione verbale, però, a differenza di quanto pensiamo, si comincia molto di più con il linguaggio del corpo, cioè con una comunicazione non verbale, fatta di gesti e posizioni del corpo, espressioni del viso, sguardi, sorrisi. Per questo motivo è impossibile non comunicare. La comunicazione non verbale è perciò più ampia e veritiera che quella verbale. Capire il messaggio non verbale dell’altro, però, non è semplice, perché ognuno lo traduce secondo il modello acquisito all’interno della propria famiglia d’origine, e fatto proprio crescendo, o lo interpreta secondo il proprio stato da’animo, legato al momento o alla situazione che si sta vivendo.
Una  comunicazione efficace – ha proseguito il Vescovo – deve tenere conto di tre canali: il linguaggio, il tipo di parole che si utilizzano, il significato che hanno le parole e le espressioni che si usano, il tono della voce, le reazioni emotive, ossia il linguaggio non verbale che è sempre presente”.

E’ entrato poi nel merito della comunicazione di coppia, ponendo l’accento sulle differenze nel modo di comunicare. “E’ bene che una coppia riconosca e tenga conto che ci sono differenze nel modo di comunicare: Ognuno deve cercare di riconoscere il messaggio secondo il modo con cui arriva e non secondo il filtro con cui siamo abituati. Ci sono modi di comunicare imparati in famiglia, che non vanno dati per scontati, ma che l’altro deve conoscere ed interpretare correttamente. Conoscer  e controllare i nostri stati emotivi, imparare ad esprimerli, insieme alle nostre attese, aiuta l’altro a comprenderci più a fondo”.

In conclusione, alcuni spunti di riflessione, alcune “briciole di spiritualità coniugale” che il Vescovo Armando ha voluto lasciare alle tante coppie di fidanzati presenti. “La relazione è l’insieme di tutte quelle attenzioni che fa di due persone un cuor solo. Va cercata con decisione, con tante piccole, concrete, quotidiane decisioni. Imparare l’ascolto: l’udito è poco, l’ascolto è di più. Le decisioni vanno prese insieme, e non come due scapoli”. E poi ancora un accenno alla famiglia che riceve la missione di custodire, rilevare e comunicare l’amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità. “Il matrimonio – ha concluso il Vescovo – non è una fedeltà di tipo associativo. Alleanza è invece il matrimonio: il dono reciproco di due libertà, impegnandosi ad affrontare insieme le battaglie della vita. L’uomo si costruisce quando diviene capace di promettere e poi di mantenere le sue promesse”.