Dal 6 all’8 giugno l’Assemblea Pastorale Diocesana

Logo ASSEMBLEA PASTORALE DIOCESANA 2016Viviamo ormai da tanti anni questo appuntamento annuale che ritma la vita della nostra Diocesi: tre serate (più una subito dopo l’estate) di incontro e riflessione, per valutare, discernere, orientare il cammino della chiesa locale tutta intera e delle singole comunità.
Diciamo subito che forse, oltre ai momenti liturgici che visibilizzano e radunano il popolo di Dio nella varietà dei carismi e ministeri intorno al Vescovo, questo è uno dei momenti più significativi e importanti di tutto l’anno.

Chi è invitato a partecipare?
In verità non c’è bisogno di essere invitati. E’ sufficiente la comunicazione perché l’assemblea diocesana, per sua natura, è aperta a tutti. Tutti possono esserci, non solo i così detti “operatori pastorali”, perché in verità, ogni battezzato, è un operatore pastorale. A volte ci rendiamo conto che anche chi sembra fuori e inerte, in realtà è dentro e generosamente presente. Nessuno nella Chiesa è solo passivo, ricettivo…tutti diamo e riceviamo, dentro la comunità parrocchiale e oltre la comunità, anche se, mai senza comunità, assumendo fino in fondo la missione affidata ai credenti nel cuore del mondo, quella di promuovere la vita, la giustizia e la pace, in altre parole far crescere il Regno di Dio, realizzare il sogno di Cristo.
Purtroppo non tutti possono partecipare e allora vale la pena ricordare chi non dovrebbe assolutamente mancare: tutti coloro che devono e possono rappresentare, dare voce, nella maniera più autentica possibile, alle singole comunità e realtà ecclesiali, sparse nel vasto territorio della Diocesi perché è decisivo il contributo di tutti, l’apporto di ogni realtà suscitata e animata dallo Spirito nella compagine viva della Chiesa. Quindi non possono mancare i laici impegnati nelle commissioni di pastorale, nei gruppi zonali, i membri dei Consigli a tutti i livelli, i diaconi e i presbiteri etc.
Solo insieme, in una comunione organica, attraverso lo stile del dialogo umile e profetico, lo stile sinodale, possiamo con una maggiore docilità accogliere gli appelli di Dio, discernere il tempo presente lasciandoci guidare dal Signore Gesù che orienta il cammino della comunità cristiana a servizio del mondo.

Per fare che cosa?16.20ftAssembleaDiocesana1
Abbiamo deciso col nostro Vescovo nei Consigli Diocesani e nel collettivo degli uffici di raccogliere la sfida lanciata da Papa Francesco ai delegati di tutte le diocesi radunati a Firenze per il convegno decennale: “Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà. L’umanesimo cristiano che siete chiamati a vivere afferma radicalmente la dignità di ogni persona come Figlio di Dio, stabilisce tra ogni essere umano una fondamentale fraternità, insegna a comprendere il lavoro, ad abitare il creato come casa comune, fornisce ragioni per l’allegria e l’umorismo, anche nel mezzo di una vita molto dura.
Sebbene non tocchi a me dire come realizzare oggi questo sogno, permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni Diocesi e circoscrizione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii Gaudium, per trarre da essa criteri pratici e per attuare le sue disposizioni”.
Vogliamo lasciarci interpellare davvero da questa straordinaria Esortazione del nostro Papa. Non è sufficiente una lettura personale anche se coinvolta e impegnata. Si tratta di far emergere le molteplici implicazioni, di trarne criteri pratici e attuarne le disposizioni, di operare, in sintesi, la conversione desiderata passando da una pastorale di mantenimento e difesa ad una pastorale decisamente ed evangelicamente missionaria e questo esige un cambiamento così profondo, comparabile solo, ad una vera e propria rivoluzione di stile, metodo e contenuti.
E’ quello che vorremmo vivere mettendo a fuoco il grande tema della parrocchia-comunità.
Il Papa non si limita a offrire generici consigli, parla di un nuovo modo di vivere all’interno delle nostre comunità ecclesiali di appartenenza, di una coraggiosa revisione delle forme, dei modi e dell’essere cristiani oggi in un dato territorio, facendo spazio allo Spirito, alla solidarietà e alla misericordia. Davvero ci chiede di liberarci dal comodo criterio del “si è fatto sempre così” per non spegnere il dinamismo profetico dello Spirito Santo.

Quando? E come?
Incontrandoci tre sere consecutive a giugno e poi di nuovo, subito dopo l’estate, il tardo pomeriggio di domenica 18 settembre per accogliere gli orientamenti e indicazioni maturate e sintetizzate dal Vescovo in una lettera pastorale per i prossimi due anni.
Cominceremo lunedì 6 giugno, alle ore 18 al Centro Pastorale e abborderemo il tema: “PARROCCHIE MISSIONARIE: una ministerialità rinnovata … per una chiesa in uscita”
Abbiamo invitato, visto il suo impegno accademico e pastorale, un presbitero di Roma, don Luciano Meddi, professore di catechetica missionaria all’Urbaniana, per aiutarci ad approfondire l’argomento. Gli abbiamo chiesto di provocarci con le intuizioni teologico-pastorali e le esperienze che si stanno diffondendo in Italia. Desideriamo ripensare, rilanciare e favorire un autentico protagonismo dei laici. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, per essere CHIESA IN USCITA, secondo la felice espressione di Papa Francesco, di una ministerialità “nuova” a tutti i livelli.
Nella seconda serata, martedì 7 giugno, ascolteremo invece il priore di Bose, fratel Enzo Bianchi, su questo tema: evangelizzatori con spirito: la spiritualità del fedele laico, della famiglia cristiana nella modernità.
Vorremmo capire meglio di che cosa ha bisogno un cristiano oggi per nutrire la fede, per vivere dentro il mondo, a servizio del regno, senza perdere la pace, smorzare la singolarità cristiana, cedere alla tentazione dell’arroccamento, dell’intimismo e dell’intolleranza. Fratel Enzo con la sua comunità ha saputo coniugare la fedeltà alla grande tradizione monastica e una presenza profetica nell’attualità della chiesa e del mondo. Può davvero offrirci indicazioni preziose per sostenere i battezzati nel loro impegno e nella loro testimonianza.
La terza serata, mercoledì 8 giugno, sarà invece impostata sui laboratori: laici, ministri ordinati e religiosi saranno chiamati a riflettere e dialogare per intravvedere possibili percorsi di concretizzazione delle intuizioni, per incarnare nella nostra realtà la conversione suggerita dalla Evangelii Gaudium.
Quest’anno saremo aiutati, in maniera molto speciale e diretta, dai gruppi di laici che con fedeltà e grandissima disponibilità, si sono incontrati mensilmente in cinque zone pastorali. Accogliendo l’invito del Vescovo hanno voluto creare le condizioni per crescere nella corresponsabilità favorendo l’integrazione di più parrocchie, la promozione di iniziative e cammini di pastorale integrata.
La quarta serata infine, domenica 18 settembre, ci riunirà per la accoglienza e divulgazione della lettera pastorale del nostro Vescovo Armando, con le indicazioni e gli orientamenti per i prossimi anni, come frutto del percorso assembleare.
Mi sembra importante ricordare che tutte le sere ci saluteremo con l’agape fraterna, offerta dalla Curia, con la condivisione di una cena frugale che esprime il desiderio di concretizzare sempre di più la fraternità come condivisione della vita e dell’impegno di umanizzazione del mondo.

 

Locandina A3 Giugno 2016