“La parrocchia è una barca in mare aperto”

16-43ftconclusionevisitapastorale1Si è conclusa domenica 4 dicembre, con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Armando, al palazzetto dello sport di Fano, la visita pastorale alle parrocchie della Gran Madre di Dio, di Santa Maria Goretti e di San Paolo Apostolo.

Nella struttura sportiva, gremita di fedeli, il Vescovo ha voluto sottolineare come questo periodo di Avvento ci ricorda l’inno alla speranza. “Da piccolo– ha affermato il Vescovo Armando- si metteva il Bambinello del presepe dentro un ramo secco: il germoglio che spunta e dona speranza e ci invita  a non dire mai  “è finita”, tutto può ricominciare! Cristo è venuto e verrà, la Chiesa dovrebbe fare il come il Battista indicando colui che può salvarci. Raccogliendo qualche pensiero – ha proseguito il Vescovo – mi sono accorto del grande potere educativo della Chiesa, un potere di socializzazione, di conoscenza e di valorizzazione dei carismi presenti”. Abbiamo la fortuna di un territorio che ha parrocchie che aggregano e ci aiutano a non andare fuori dal seminato, ci trasmettono dolcezza e ci indicano la guida grazie ai sacerdoti. In questo territorio ci sono anche tante belle strutture disponibili per la preghiera, per l’accoglienza per fare carità, per creare sinergie e opportunità di aggregazione e relazione, queste strutture sono i luoghi della comunità. Penso spesso alla parrocchia come ad una barca in mare aperto, la Chiesa non è “un luogo sicuro” né il luogo dell’intimità  ma un  luogo di frontiera, aperto a tutti, una barca a volte in balia delle onde e a volte sospinta da piacevoli brezze. In questo contesto il cambio dei parroci si innesta come una opportunità per costruire una parrocchia mai chiusa e con sempre nuove persone a bordo. Salire sulla barca vuol dire partire, prendere il largo con gioie e  ansie dove a volte ci si volge indietro e ci si accorge di quanto si è viaggiato. Attenzione però, se vogliamo imporre il nostro modo di viaggiare allora la barca affonda prima ancora di partire, la barca è per tutti e ci porta verso la gloria di Dio”.

Una seconda riflessione il Vescovo ha voluto incentrarla sulla fede che va proposta e mai supposta, essa deve essere sempre annunciata e deve partire da un cuore che crede, che spera, che ama. Educare alla fede richiede testimonianza di vita e non solo parole, vedere, provare, toccare, queste sono le tre parole da tenere a mente per ri-iniziare  gli adulti alla fede senza dare niente per scontato per poter divenire credenti convinti, contenti e credibili. Infine il Vescovo Armando  ha sottolineato la necessità, per le parrocchie, di lavorare in rete, unendo le forze per moltiplicare e mai per dividere.

La parrocchia è una comunità di persone responsabili che testimoniano la loro fede e che vivono l’Eucarestia attorno all’unico tavolo; la parrocchia è di tutti e per tutti, mai selettiva capace di aprirsi allo scambio di carismi che sono dati per l’utilità comune, i carismi infatti non portano mai via nulla alla comunità ma la arricchiscono sempre. Terminando l’omelia il Vescovo si è poi rivolto ai presbiteri ringraziandoli per il loro lavoro ed esortandoli a non essere mai tristi poiché essi sono chiamati a custodire la gioia del Vangelo. “Amate  il popolo di Dio che vie è stato dato – ha concluso il Vescovo – e lavorate per una sempre maggiore sinergia pastorale”.                   

Marco Gasparini

 

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