Convegno di presidenti e assistenti di AC a Roma. Umanizzare la società, compito primario

Sigalini.jpg“Una libertà che pretende di darsi senza responsabilità distrugge tutto”. Questa la riflessione di Mauro Magatti, preside della Facoltà di sociologia all’Università cattolica di Milano, a Roma in apertura del convegno dei presidenti e… assistenti diocesani dell’Azione cattolica che continuerà fino a domenica. Il sociologo, analizzando l’epoca presente, ha parlato di “regime dell’equivalenza”, dove “non si capisce più nulla” e diviene “difficile distinguere il vero dal falso”. Intervenendo poi sul legame tra Ac, Chiesa e territorio, oggetto del convegno, Magatti ha ricordato come nel dna della Chiesa italiana vi sia “la vicinanza alle persone e alle comunità, ascoltandone le sofferenze e le speranze , aprendo a un senso della storia e dell’avvenire che non si può esaurire nello scontro di potere e nell’affermazione di sé stessi”. Ecco dunque che “l’impegno pubblico fa parte della nostra storia, perché i cristiani vivono con gli altri nella polis”: compito specifico loro e della Chiesa, ha concluso, è proprio quello di ricordare “che c’è il cielo e c’è la terra”.
L’Azione Cattolica, nel suo progetto e nella sua più che secolare storia, ha sempre voluto essere e di fatto è sempre stata una forma di comunione tra fedeli che si collocano nella Chiesa locale per essere servizio e testimonianza, per essere nel mondo e tra gli uomini una vera missione assunta e svolta con responsabilità di credenti cristiani”. Lo ha detto il priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi, intervenendo al convegno dei presidenti e degli assistenti diocesani, in corso a Roma (fino a domenica 6) sul tema “Legami da rinnovare. Ac, parrocchia, territorio”. “Il territorio – ha aggiunto il priore di Bose – non è lo scenario della vita cristiana, ma è il luogo in cui i cristiani vivono la solidarietà con gli altri uomini e con la terra stessa”. Enzo Bianchi ha poi esortato la Chiesa a “non temere” gli attacchi che le vengono rivolti e a “vedere con gli occhi del Vangelo le diverse situazioni”, nella certezza che “la grande risposta che il cristiano deve dare è quella di una fede salda e forte”. “La Chiesa – ha concluso – dev’essere attenta a dire con il Vangelo quali sono le esigenze per un cammino di umanizzazione”.