Signor Presidente, a distanza di alcuni mesi dalla Sua nomina al vertice dell’Azione Cattolica
Italiana, La raggiungo con queste parole, che vogliono prima di tutto manifestare l’interesse e
l’attenzione che il Consiglio Episcopale Permanente, facendosi voce dei Vescovi italiani, prova nei confronti dell’Associazione, alla quale guarda con viva gratitudine e fiduciosa attesa…La recente memoria dei centoquarant’anni dall’approvazione della Società della Gioventù
Cattolica da parte di Pio IX ha fortemente impegnato l’Azione Cattolica a riflettere sul suo
specifico e sull’attualità di quella intuizione che spinse, in tempi non certo facili, un piccolo
gruppo di giovani a mettersi incondizionatamente al servizio della Chiesa e della sua missione.
Da allora ad oggi l’Associazione, pur mutando più volte le sue forme organizzative, è rimasta
sempre fedele a quell’ispirazione, che costituisce il senso stesso del suo esistere. È una storia di
cui rallegrarsi e che va trasmessa secondo quella “ermeneutica della continuità” con cui
guardare anche ai documenti del concilio Vaticano II e all’intero cammino della Chiesa, come
più volte il Santo Padre ci ha invitato a fare.
È proprio l’insegnamento di Benedetto XVI a costituire per l’Azione Cattolica il
migliore programma per gli anni a venire. Penso anzitutto al suo discorso in occasione del
grande incontro nazionale, svoltosi a Roma il 4 maggio 2008: in tale occasione, egli invitava
l’Associazione “a mantenersi fedele alle proprie radici di fede, nutrite da un’adesione piena alla
Parola di Dio, da un amore incondizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita
civile e da un costante impegno formativo”1. Queste parole, insieme all’intero magistero di
Benedetto XVI, sono una bussola preziosa per il vostro cammino. Seguendo la sua esemplare
chiarezza, unita alla passione per la verità, alla serenità e al profondo rispetto per gli argomenti
altrui, possa l’Azione Cattolica dare senza esitazioni pubblica e motivata testimonianza della
fede cristiana di fronte alle questioni che attraversano oggi i diversi ambiti dell’esistenza
umana. In ciascuno di essi, si presentano sfide inedite e decisive, riguardanti la concezione
della persona, l’esistenza e il fondamento di valori universali e invalicabili, la difesa e la
promozione della vita dal concepimento al suo naturale tramonto, la libertà educativa,
l’importanza ineguagliabile della famiglia basata sul matrimonio, fondamento della società
umana. Come affermava Paolo VI, “l’Azione Cattolica deve riscoprire la passione per
l’annuncio del Vangelo, unica salvezza di un mondo altrimenti disperato. Certo, l’Azione
Cattolica ama il mondo, ma di un amore che trae ispirazione dall’esempio di Cristo. Il suo
modo di servire il mondo e di promuovere i valori dell’uomo è primariamente quello di
evangelizzare, in logica coerenza con la convinzione che nell’Evangelo è racchiusa la potenza
più sconvolgente, capace di fare veramente nuove tutte le cose”2. In questo servizio formativo e
missionario, grande aiuto può venirvi dal progetto culturale della Chiesa italiana, in cui non può
mancare, da parte dell’Azione Cattolica, un impegno fattivo e diffuso localmente, in stretta
collaborazione con il Servizio Nazionale per il progetto culturale.
Del resto, è lo stesso Convegno ecclesiale nazionale di Verona a chiedervi di incidere con
forza nella vita quotidiana delle nostre comunità: un’associazione di laici quale l’Azione
Cattolica ha fatto e può fare molto per quella “pastorale più vicina alla vita delle persone, meno
affannata e complessa, meno dispersa e più incisivamente unitaria”, di cui parla la Nota
dell’Episcopato italiano che raccoglie i frutti del Convegno ecclesiale del 20063. La nostra
Chiesa, infatti, da sempre è vicina alla gente e concretamente innestata nel territorio, tanto da
costituire non raramente un punto di riferimento anche per i non credenti. L’Azione Cattolica –
pur operando positivamente anche nella pastorale d’ambiente – ha costantemente colto nella
diocesi e nella parrocchia il proprio naturale e primario ambito di servizio, di testimonianza, di
impegno educativo, collaborando strettamente con i rispettivi pastori. Resti questo il tratto
caratterizzante l’Associazione a tutti i livelli. La Chiesa offre linee di indirizzo e permette di
superare momenti di sfiducia e difficoltà, nonostante ci sia – a volte anche tra i fedeli – chi non
ne comprende pienamente l’ispirazione profonda o ne trasmette un’immagine distorta.
L’Azione Cattolica, che ha nel sentire cum Ecclesia una delle sue note distintive, sia in prima
fila nel diffondere un’autentica ecclesialità, nel rispetto della distinzione di ruoli e di compiti.
Un tema sempre più presente nell’agenda pastorale della Chiesa in Italia è quello
dell’educazione. Si tratta di una sfida essenziale, di fronte alla quale la vostra Associazione può
contare su una solida e proficua tradizione formativa. In questo campo, occorre che le nostre
comunità sappiano investire nuove risorse di persone e di idee, in un sapiente collegamento con
altre istituzioni e mostrando la capacità di articolare percorsi specifici per chi si avvicina alla
fede per la prima volta o chiede di riprenderne il cammino dopo anni di lontananza o di
tiepidezza spirituale. Anche su questo terreno, sappia l’Azione Cattolica essere di stimolo per
passare dalle parole ai fatti, dagli auspici alle scelte, dalle iniziative isolate alla collaborazione
feconda. Voglia dunque l’Associazione, in ogni propria istanza, potenziar quella significativa
tradizione che la colloca vitalmente dentro alle comunità cristiane, affinché queste possano
disporre di vere e basilari scuole di formazione spirituale, vocazionale e sociopolitica per i
propri membri.
Alla vigilia del grande pellegrinaggio a Loreto con Giovanni Paolo II del settembre 2004,
la vostra Associazione procedette al proprio rinnovamento interno e l’aggiornamento del
progetto educativo. I Vescovi vi invitano a valorizzare questa preziosa stagione di seminagione
e a proseguire con lo stesso stile la ricerca di modalità sempre più adeguate mediante le quali
esprimere la vostra partecipazione alla missione della Chiesa. Una reale unità associativa,
costruita valorizzando le diverse sensibilità presenti al suo interno, potrà certamente aprire
all’Azione Cattolica nuovi orizzonti di presenza e di impegno. Allo stesso tempo, non
trascurate di offrire un qualificato contributo in tutti quei luoghi e realtà in cui si esprime la
comunione e la collaborazione tra le diverse associazioni e i movimenti ecclesiali, a livello
nazionale e diocesano: mi riferisco in particolare alla Consulta delle aggregazioni laicali e ad
altre consulte o coordinamenti per ambiti o finalità specifiche, fra cui “Retinopera”
“Scienza&Vita” e il Forum delle associazioni familiari.
Vorrei infine, affidare ancora alle parole pronunciate da Benedetto XVI il 4 maggio in
piazza San Pietro il compito di riassumere ciò che i Vescovi si attendono dall’Azione Cattolica,
a cui guardano con stima e riconoscenza: “In una Chiesa missionaria, posta dinanzi a
un’emergenza educativa come quella che si riscontra oggi in Italia, voi che la amate e la servite
sappiate essere annunciatori instancabili ed educatori preparati e generosi; in una Chiesa
chiamata a prove anche molto esigenti di fedeltà e tentata di adattamento, siate testimoni
coraggiosi e profeti di radicalità evangelica; in una Chiesa che quotidianamente si confronta
con la mentalità relativistica, edonistica e consumistica, sappiate allargare gli spazi della
razionalità nel segno di una fede amica dell’intelligenza, sia nell’ambito di una cultura popolare
e diffusa, sia in quello di una ricerca più elaborata e riflessa; in una Chiesa che chiama
all’eroismo della santità, rispondente senza timore, sempre confidando nella misericordia di
Dio”.
RingraziandoLa ancora per la Sua generosa disponibilità a servizio dell’Associazione,
rinnovo a nome mio e del Consiglio Episcopale Permanente un sentito augurio per il Suo
compito e invoco sull’Azione Cattolica la benedizione del Signore.
Angelo Card. Bagnasco
Presidente
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