Pubblichiamo il testo integrale del comunicato diffuso giovedì sera 13 novembre 2008 dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei) sul responso definitivo delle sezioni unite civili della Corte di Cassazione, che hanno dichiarato inammissibile per “difetto di legittimazione” il ricorso della Procura di Milano sulla vicenda di Eluana Englaro…, autorizzando così la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione della giovane donna in stato vegetativo persistente da quasi 17 anni. “La vita di Eluana Englaro, al cui dramma si è appassionata la coscienza del nostro Paese, è ormai incamminata verso la morte. Mentre partecipiamo con delicato rispetto e profonda compassione alla sua dolorosa vicenda, non possiamo fare a meno di richiamare alla loro responsabilità morale quanti si stanno adoperando per porre termine alla sua esistenza. La convinzione che l’alimentazione e l’idratazione non costituiscano una forma di accanimento terapeutico è stata più volte, anche di recente, resa manifesta dalla Chiesa e non può che essere riaffermata anche in questo tragico momento. In tale contesto si fa più urgente riflettere sulla convenienza di una legge sulla fine della vita, dai contenuti inequivocabili nella salvaguardia della vita stessa, da elaborare con il più ampio consenso possibile da parte di tutti gli uomini di buona volontà”. PRESIDENZA della CEI.