Parla il Parroco della striscia di Gaza: "Ciò che accade sono crimini di guerra". Nuovo appello del Papa

«Purtroppo ancora una volta non c’è nessuno che dica che si tratta di un crimine di guerra». Non sta un po’ esagerando? «Questo non è un bombardamento, questo è un massacro, lo scriva». La voce di padre Manuel Musallam, unico parroco nella Striscia di Gaza di una comunità microbica composta da una ventina d’anime, si fa quasi stridula. «Ma vi rendete conto di quello che sta accadendo qui?». Se le immagini non bastano, ce lo dica lei…
«Ci sono almeno 150 vittime. Innocenti, lo ripeto, innocenti. Anche bambini. Gente indifesa. La mia chiesa non ha subito danni, per fortuna, ma la scuola delle suore del Rosario, che si trova a una decina di metri da me, è stata centrata in pieno, i vetri sono come esplosi, hanno ferito i ragazzini che erano dentro. Gli attacchi hanno colpito le persone che erano in strada, l’ospedale, tante case, edifici pubblici,
lo stabile della polizia. Una tragedia. Come se non bastasse lo stato di assedio prolungato che da mesi e mesi fa soffrire questa gente. Viviamo senza servizi, con pochi viveri, niente elettricità. Ma, vi domando come è possibile tollerare questa situazione?». Ma Israele si sta solo difendendo da Hamas. «Si lo sappiamo. Solo che se Hamas lo definiano un gruppo terroristico,
allora come si fa a escludere da questa categoria Israele? Basta venire da queste parti, soprattutto oggi».
Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, si è detto molto preoccupato poichè questi raid non fanno altro che alimentare l’odio e
allontanare la pace. Una spirale dalla quale non si sa come uscire… «E’ tutto vero. Siamo infinitamente allarmati. A noi credenti non resta
che aggrapparci all’arma della preghiera».Ha avuto modo di parlare con il Patriarca Twal? «Certo sono in costante contatto telefonico con lui. Ci siamo sentiti varie volte stamattina. Immagino che lui, a sua volta, riferisca ai suoi superiori, suppongo che li voglia tenere informati della situazione di Gaza. Benedetto XVI il prossimo anno, a maggio, ha programmato un viaggio in Terra Santa..
«Noi cattolici lo amiamo e siamo contentissimi della visita. Lo accoglieremo a braccia aperte. Ma i musulmani non lo sono. A loro questa
visita non piace molto». Perchè? «Forse perchè preferivano il pontefice precedente, Giovanni Paolo II».

Tratto da Il Messaggero On line, 1.01.09