(Comunicato stampa) La Curia Vescovile della Diocesi in merito alla questione della Cappella presso il Cimitero dell’Ulivo a Fano accoglie con gratitudine e soddisfazione la scelta dell’Amministrazione Comunale di adibire ed erigere, in luogo diverso, la nuova realizzazione della sede per la cremazione, salvaguardando l’attuale struttura adibita a Cappella. La sollecitazione in tal senso di numerosi fedeli della città di Fano e dintorni, verso l’Amministrazione, è un segno di riconoscimento della propria identità cristiana che si evidenzia – anche e non unicamente – nei segni esteriori come un luogo di culto per la preghiera cristiana, nel ricordo dei propri cari defunti. Un luogo di culto come la cappella, a disposizione di tutte le famiglie, non arreca disturbo né al luogo del cimitero né alle confessioni religiose.
Nel contempo la Curia Vescovile ricorda a tutti i Parroci e ai fedeli di tutte le parrocchie della Diocesi che la S. Messa delle esequie è bene celebrarla sempre nella chiesa parrocchiale, luogo principe della comunità cristiana, salvo in alcune occasioni particolari come il 2 novembre che è consuetudine celebrarla nei Cimiteri dei rispettivi Comuni. La cappella di ogni Cimitero, pertanto, rimane come luogo di raccoglimento e preghiera personale, dove i fedeli possono sostare per riflettere, meditare sulla propria vita e sulla metà finale: la vita eterna. Tale luogo, per la fede cristiana, come testimoniato anche dai Padri della Chiesa viene definito come luogo del riposo provvisorio in attesa della resurrezione finale in Cristo. Anche a livello giuridico – come indicato dal canonista della Diocesi Don Giuseppe Guiducci – la disciplina dei cimiteri è posta al capitolo 5 del Codice di Diritto Canonico (nn. 1240-1243) stabilendo nel canone 1240 che «dove sia possibile si abbiano cimiteri propri della Chiesa o almeno spazi particolari nei cimiteri civili destinati ai fedeli defunti e da benedire secondo il rito cristiano cattolico». Tale questione, infine, diviene occasione preziosa per ricordare ai fedeli credenti che il ricordo della memoria dei fedeli defunti va sempre coniugato con le opere di giustizia, di solidarietà, di condivisione con i fratelli e sorelle che quotidianamente ci vivono accanto e condividono la medesima esistenza umana.
Ufficio Comunicazioni Sociali