Il Padre Generale della Compagnia di Gesù nomina il nuovo direttore della rivista La «Civiltà Cattolica» — la più antica d’Italia — sulla quale scrivono soltanto gesuiti. Si tratta di padre Antonino Spadaro, attuale rettore della comunità religiosa dei gesuiti di via di Porta Pinciana, che assumerà la responsabilità del Collegio degli scrittori — da sempre è il Collegio a gestire la rivista — a partire dal primo quaderno del prossimo ottobre, 162° anno di attività. Si tratta di un cambio atteso, specialmente dall’attuale direttore, p. GianPaolo Salvini, che ne è responsabile dal luglio 1985.
Il padre Spadaro è nato a Messina il 6 luglio 1966. Ordinato presbitero il 21 dicembre 1996. ha completato la sua formazione come gesuita in Ohio, negli Stati Uniti. Si è laureato in Filosofia all’Università di Messina, con una tesi in Filosofia Morale, si è quindi specializzato in Comunicazioni Sociali e infine ha conseguito il dottorato di ricerca in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove attualmente insegna. Ha iniziato a scrivere sulla «Civiltà Cattolica» nel 1994. Si è occupato prevalentemente di temi culturali e, in particolare, sia di critica letteraria, sia del modo in cui le nuove tecnologie della comunicazione stanno cambiando il modo di vivere e pensare, anche la fede. Ha pubblicato 15 libri, ne ha curati 8. Per 5 anni è stato responsabile per le attività culturali dei Gesuiti in Italia.
SCHEDA INFORMATIVA
La «Civiltà Cattolica», fondata nel 1850, è la più antica di tutte le riviste italiane ancora attive. Pur essendo una rivista italiana non dipende dalla Provincia d’Italia ma direttamente dal Padre Generale, come tutte le opere internazionali della Compagnia a Roma. Essendo in italiano quasi la totalità degli scrittori è italiana. La redazione della rivista è definita “Collegio degli scrittori della Civiltà Cattolica”, secondo gli Statuti di Pio IX ancora in vigore. Uno degli istituti pontifici prevede che scrivano solo gesuiti.
La rivista
La «Civiltà Cattolica» esce il primo e il terzo sabato del mese (24 quaderni l’anno per complessive 2.500 pagine in 4 volumi) e offre:
a) un editoriale che affronta problemi significativi per la vita dell’uomo e della donna, della società e della Chiesa;
b) articoli di formazione e riflessione teologica, filosofica, morale, sociale, politica e letteraria;
c) note e commenti, che, a partire da interventi sulla stampa o da libri, presentano una lettura cattolica per una coscienza meglio informata in grado di decidere più liberamente;
d) tre servizi di cronaca: vita ecclesiale, Italia ed estero;
e) la rubrica bibliografica con recensioni e segnalazioni, una scheda di presentazione di un film o di una rappresentazione teatrale.
La storia
Primo direttore della rivista, e suo ispiratore, fu il padre Carlo Maria Curci, ma a volerla fu soprattutto Papa Pio IX (in quel momento esule a Gaeta).
L’idea che spinse alla fondazione della rivista fu quella di difendere «la civiltà cattolica», come allora la si concepiva, minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni, che andavano ispirando molte linee portanti dell’Italia risorgimentale.
La nuova rivista, a cui collaboravano uomini di grande valore, come il padre Luigi Taparelli d’Azeglio (fratello di Massimo), il padre Antonio Bresciani, il padre Matteo Liberatore, ebbe subito un notevole successo.
Del primo fascicolo, stampato in 4.200 copie, si dovettero fare ben sette successive edizioni.
Dopo quattro anni la tiratura salì a 13.000 copie: numero notevole per l’epoca, tanto che il tipografo dovette acquistare in Inghilterra una «macchina celere» in sostituzione di quella per la stampa a mano.
Il rapporto con la Sante Sede
La rivista da sempre ha un particolare rapporto con la Santa Sede: non è un organo ufficiale, ma da sempre lavora in sintonia con essa.
Per approfondimenti:
http://www.laciviltacattolica.it