Seminaristi sani e maturi, questa dev’essere l’aspirazione di ogni formatore di futuri sacerdoti cattolici. Non soltanto per il bene della Chiesa, ma anche per prevenire eficacemente il flagello della pedofilia e altre deviazioni psicologiche che possano colpire alcuni chierichi. Ne è sicuro Jorge Patrón Wong, esperto in formazione sacerdotale. Ma è possibile raggiungere questa meta? Il vescovo ausiliare di Papantla (Messico) è stato eletto come uno dei ponenti del Simposio “Verso la guarigione e il rinnovamento”, convocato a Roma dalla Pontificia Università Gregoriana (dal 6 al 9 febbraio). Un simposio per i rappresentanti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo e i superiori delle congregazioni religiose con una meta principale: aiutare nell’attuare piani nazionali per combattere la pedofilia nel clero.
La scelta di Patrón Wong non è stata casuale. Psicologo per l’Università Gregoriana, è stato formatore di sacerdoti per 16 anni. Ha guidato, per un decennio, il Seminario dello Yucatan (Messico) ed è stato anche presidente dell’Organizzazione di Seminari Messicani (Osmex) e dell’Organizzazione di Seminari Latinoamericani (Oslam).
Intervistato, ha detto che i primi segni della patologia che provoca la pedofilia possono essere identificati sin dal seminario; ha anche riconosciuto nella psicologia un istrumento ausiliare per i formatori dei nuovi sacerdoti ed è stato molto chiaro: i seminaristi con problemi affettivi devono essere trattati sempre fuori le case di formazione.
Quali sono le sfide principali nella formazione affettiva al sacerdozio nei nostri tempi?
Sono tante le sfide concrete, ma si possono sintetizzare in una meta: quella di arrivare a uno sviluppo sano ed integrale di ogni giovane, in maniera tale di far sì che le loro intelligenza, volontà e affettività abbiano un’unità e un rapporto che li permetta una vita coerente e felice, secondo i grandi ideali umani e cristiani che Dio li ha donato.
Dal punto di vista delle vocazioni, ogni formazione affettiva è indirizzata verso l’amore del giovane per Dio e i suoi fratelli, con tutto il cuore, con tuta la sua anima e con tute le sue forze. Cioè che sperimenti è pienamente svelato dall’amore di Dio, per costruire la propria esistenza come un dono per gli altri.
Com’è cambiata la preparazione nei seminari dopo la crisi per i casi di abusi sessuali di minori dai religiosi?
Negli ultimi 10 anni sono stato testimone da vicino della capacitazione che l’Organizzazione di Seminari Latinomamericani (Oslam) e l’Organizzazione di Seminari Messicani (Osmex) hanno offerto quotidianamente e dinamicamente ai sacerdoti formatori dei seminari nelle dimensioni umana, psicologica, spirituale, intellettiva e pastorale.
Nei seminari latinoamericani ci sono stati grandi successi nell’accompagnamento vocazionale e una prolungazione delle tappe di formazione, principi chiari e mezzi di verifica concreti, una spiritualità di comunione e partecipazione con le realtà sociali attuali, così come un’importanza centrale della dimensione umana e spirituale di ogni persona.
Possono essere identificati i problemi patologici che potrebbero derivare nella pedofilia sni dai seminari? Come?
Attraverso l’accompagnamento vocazionale da vicino e mediante l’esercizio del discernimento è possibile identificare dei segni o indizi di patologia. Così come anche, e specialmente, si scoprono i segni e le qualità spirituali, umane, psicologiche, intellettive e apostoliche che, come dei “semi” (e per questo si chiamano “seminari”, insieme di semi), si scoprono nel giovane e lo fanno adatto per rispondere al chiamato trascendentale della vocazione sacerdotale.
Le persone che presentano segni di patologie devono essere aiutate psicologicamente e accompagnate spiritualmente al di fuori del seminario, per riuscire ad avere la normalità possibile in altri ambienti. Il lavoro dei seminari è per i giovani normali nelle loro diverse tappe di svillupo e maturazione. Cioè nel far crescere i semi del bene, della bontà e della donazione che posiedono. La selezione e la formazione sono i compiti fondamentali dei seminari.
Quale può essere il ruolo della psicologia?
La psicologia (come scienza ausiliare umana) offre molti aiuti, indizi e mezzi pedagogici per la selezione e la formazione dei futuri sacerdoti. La psicologia è una scienza che offre degli elementi molto utili che possono aggiungersi alla formazione della persona e della comunità, mas lasciando al discernimento spirituale e all’accompagnamento vocazionale le ultime e più importanti decisioni.
Come può la chiesa cattolica garantire che i drammatici casi di pedofilia nel clero non si verifichino come in passato?
Il constante aggiornamento nei metodi di selezione e nei criteri di formazione dei candidati, la creazione di percorsi di formazione che integrino gradualmente tutti gli aspetti spirituali, umani, affettivi e pastorali della persona e del gruppo, insieme alla formazione permanente dei formatori, sono dei mezzi che generano fiducia nel compito di formare dei giovani sani e maturi, futuri sacerdoti santi e saggi per il servizio della società.