“È il tempo questo di costruire una pace durevole e giusta”

“Stasera preghiamo insieme affinché le parole e i gesti di pace non siano vani, ma reali, forti e potenti. Chiediamo a Dio di aiutare tutti noi ad attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali”. Con queste parole è stata introdotta sabato 14 gennaio la Veglia di preghiera per la Pace in Cattedrale dal titolo “La nonviolenza: stile di una politica per la Pace”. La XXVII Veglia per la Pace è stata presieduta dal vescovo Armando e ha visto il coinvolgimento della Caritas Diocesana, l’Azione Cattolica diocesana, l’ACLI provinciale, il Centro Missionario Diocesano, l’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile, l’Ufficio di Pastorale Vocazionale, l’Ufficio Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro, l’Ufficio diocesano Migrantes e l’associazione L’Africa Chiama ONLUS.

Il vescovo Armando, durante la riflessione, ha esordito ricordando le parole di Martin Luther King: “È il tempo questo di costruire una pace durevole e giusta. Dobbiamo agire insieme per costruire un mondo migliore dove ci sia pace, giustizia e amore per tutti”. Commentando poi il brano evangelico di Matteo ha sottolineato che “Gesù è il primo a volere la legge della nonviolenza e dell’amore per i propri nemici. Questo è il cuore del Vangelo. Gesù lega l’amore per il nemico alla preghiera per lui. Il nemico – ha proseguito il Vescovo – è il nostro vero medico e maestro”.
“Un amore incondizionato che non fa distinzione di persone e ha un’unica finalità: ‘affinché siate figli del Padre vostro che è nei Cieli’. Gesù infine termina con delle parole che non ci devono spaventare ‘Siate perfetti’, cioè ‘siate completi e integri’ vivendo un amore completo, l’amore per il nemico”.

A prendere la parola poi Rossella Papili, presidente dell’associazione Free Woman ONLUS di Ancona, che si occupa di aiutare e sostenere le persone straniere vittime di tratta, prostituzione e sfruttamento. “Mi chiamo Jennifer, sono nata in Nigeria e ho 23 anni” con queste parole e con il racconto della delicata storia di questa ragazza nigeriana vittima del sistema di prostituzione ha esordito Rossella Papili. “Un sistema questo – ha proseguito – che rende tali donne vulnerabili, ferite e bisognose di percorsi di aiuto. Occorre quindi un cambiamento nostro e un risveglio delle nostre capacità e dei nostri valori umani”.

La presidente dell’associazione Free Woman ONLUS di Ancona ha concluso il suo intervento riprendendo le parole di Papa Francesco “chiediamo al Signore che tutti noi possiamo avere occhi che sappiano vedere oltre le apparenze, orecchie che sappiano ascoltare le grida e percepire tanti paurosi silenzi e mani che sappiano sostenere, abbracciare e curare”.

Prima della conclusione della veglia, ognuno dei presenti è stato invitato a portare, ai piedi dell’altare, le immagini dei tanti operatori di Pace che, con la loro vita, hanno testimoniato il messaggio della non violenza come impegno personale di ciascuno a essere ogni giorno le radici dell’albero della nonviolenza che siamo chiamati a nutrire.

In conclusione sono stati fatti due inviti concreti per continuare l’impegno per la Pace: la Scuola di Pace, quattro incontri tematici a partire da sabato 28 gennaio prossimo al Centro Pastorale diocesano e la Marcia della Pace organizzata dall’Azione Cattolica diocesana in programma sabato 4 febbraio dalla Basilica di San Paterniano al Liceo Scientifico di Fano.

 

Michele Montanari