“Giuseppe è stato uomo di ascolto e di cammino”. Così ha esordito il Vescovo Armando, lunedì 19 marzo, nell’omelia della Santa Messa presso il Santuario di Spicello in occasione della Festa di San Giuseppe a cui il santuario è dedicato. “Giuseppe – ha proseguito il Vescovo – è giusto perché salva la persona, trasgredendo la legge. Dopo questa scelta così impegnativa, che ridefinisce i suoi progetti e le sue priorità, Giuseppe prende finalmente sonno e sogna. A Giuseppe è chiesto di assumere la dura realtà come proprio sogno. Giuseppe accetta, si mette da parte, rinuncia al suo sogno per realizzare il sogno di Dio e dell’umanità”.
Il Vescovo si è poi soffermato su due aspetti di San Giuseppe molto attuali. “Giuseppe è stato uomo di ascolto e di cammino. Sono due disposizioni dell’animo e due atteggiamenti concreti molto necessari per una vita vissuta in pienezza. Giuseppe ha ascoltato tutti e tutto: uomini e angeli, re e pastori, lingue amiche e lingue sconosciute. Ascolta con la mente e con il cuore. E l’ascolto lo mette in cammino. Nella vita di Giuseppe – ha proseguito il Vescovo – l’ascolto non è un esercizio banale, che lo lascia tale e quale era prima. L’ascolto cambia la sua vita. Nella nostra vita, se l’ascolto non ci cambia un po’, se non ci provoca a cambiare nel modo di pensare e di agire, se non ci mette almeno in questione nei nostri modi di essere, nelle nostre consolidate abitudini e nelle nostre indiscutibili certezze…forse non è un vero ascolto. L’ascolto mette in cammino. Penso certo non solo al movimento fisico, ma alla vivacità dello spirito, al coraggio delle cose nuove, alla voglia di sognare e alla tenacia nel dare ali ai propri sogni. Giuseppe, uomo di ascolto e di cammino ci insegna a vivere con le antenne alzate per captare segnali di senso intorno a noi e…in costante movimento, cioè con un vigore morale e spirituale che riempie la vita di meraviglia e dà ad ogni giorno un sapore speciale e unico”.