In occasione della Giornata della Memoria, lunedì 27 gennaio, alla presenza delle autorità civili, militari e di diversi studenti degli istituti superiori di secondo grado accompagnati dai docenti, si è tenuta la seduta straordinaria del Consiglio Comunale incentrata, quest’anno, sull’eccidio di Babji Jar, una tragica pagina di storia forse poco conosciuta, ma che induce tutti a riflettere sulle atrocità inflitte dai nazisti che portarono alla morte di oltre 33 mila ebrei di Kiev. A relazionare Leonardo Fresta dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. I lavori della mattinata sono stati aperti dalla presidente del Consiglio Comunale Carla Cecchetelli che, insieme al Sindaco di Fano Massimo Seri e all’assessore Samuele Mascarin, ha sottolineato l’importanza di ricordare e di costruire una sensibilità soprattutto nei giovani e di una didattica della storia che ascolti voci ed esperienze.
Presente alla seduta straordinaria del Consiglio Comunale anche il Vescovo Armando.
Riportiamo, di seguito, l’intervento del Vescovo Armando
“Più passa il tempo – ha sottolineato il Vescovo – più c’è bisogno di ritrovarsi in questa occasione. Se la Shoah rimane un unicum della storia contemporanea, ciò che l’ha costruita e realizzata non è affatto scomparso, anzi. Le conquiste di civiltà e democrazia che sembravano inviolabili, scolpite in decine di dichiarazioni universali scritte all’indomani di quella tragedia, sembrano archeologia letteraria. Dobbiamo essere sinceri, ci capita di guardare con più sospetto ogni diversità, valutiamo bene viaggi e spostamenti, i cuori si scaldano molto più difficilmente al suono di parole come pace, convivenza, solidarietà, accoglienza e famiglia umana. Sono le relazioni la scommessa più grande e importante che abbiamo da vivere. Dobbiamo gridare un no a ideologie e regimi che considerano alcuni esseri umani inferiori e dobbiamo iniziare dal bullismo ordinario, semplice, disarmante, che considera l’altro inferiore. L’olocausto ci ricorda che se non si riconosce che tutti gli uomini e donne fanno parte di un’unica famiglia e se non conviviamo con il nostro vicino e con lo straniero, quello che ci aspetta è la disumanità. Il suo ricordo è anche un monito a non cedere a ideologie che giustificano il disprezzo della dignità umana”.
Il Vescovo ha sottolineato, inoltre, quanto nella Giornata della Memoria sia importante non fermarsi solamente al passato, ma ricordare che bisogna vigilare attentamente per far sì che nulla del genere si ripeta nel futuro.