Nella concattedrale di Cagli

Suor Bernadette e suor Giovanna hanno emesso la professione temporanea

“Quella contemplativa è una vocazione che ha bisogno di grande discernimento, di poggiare su una maturità particolarmente ricca di equilibrio e di armonia interiore”. Queste le parole del Vescovo Armando domenica 13 dicembre nella Santa Messa presso la concattedrale di Cagli e contemporaneamente in diretta sulla pagina facebook della parrocchia di Cagli, durante la quale  di suor Bernadette e suor Giovanna, monache benedettine del monastero San Pietro, hanno emesso la professione monastica temporanea. “In questi giorni – ha sottolineato il Vescovo – le luci si accendono in un continuo crescendo, ma è necessario guardarle nella loro simbologia: allora ci appariranno come testimoni di una luce che scende dal cielo e che attende di essere scoperta, conosciuta, amata e seguita. Dobbiamo individuare la luce vera, scartando quelle effimere e di poca durata, dobbiamo scoprire quella che fa da stella. E’ Cristo la luce che dobbiamo scoprire perché è Lui che rischiara il buio del nostro futuro, che fa fiorire il deserto di tante speranze morte”.  Il Vescovo si è poi soffermato sulla professione monastica. “La vita contemplativa è chiamata a essere per la Chiesa, e anche per tutte le forme di vita consacrata, un richiamo forte, limpido, trasparente, e lo stare davanti a Dio è irrinunciabile per la vita cristiana. Quella contemplativa è una vocazione che ha bisogno di grande discernimento, di poggiare su una maturità particolarmente ricca di equilibrio e di armonia interiore”. Il Vescovo, poi, rivolgendosi a suor Bernadette, suor Giovanna e alle monache presenti, si è soffermato sulla condizione per vivere bene insieme, innanzitutto la gioia in comunità, il servizio nella concretezza della carità e la condivisione del vissuto nella vita cristiana.