Conclusa la festa dei popoli

Colori diversi per un’unica tenda

Sabato 10 giugno si è svolta la terza edizione della Festa dei popoli, organizzata  dall’Ufficio Migrantes della Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola. La manifestazione è stata realizzata con la  collaborazione della Caritas Diocesana, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Fano (Assessorato alle Pari Opportunità e Assessorato al Welfare di Comunità) e del Consiglio-Assemblea legislativa delle Marche e il contributo di numerose associazioni  e comunità etniche del territorio.

La giornata è iniziata presso i campi MiVida in Sassonia, dove 7 squadre di diverse nazionalità e di comunità di accoglienza si sono affrontate nel Torneo di calcetto, “Memorial Barbara Zenobi”, in un clima di festa e sano agonismo.

“Colori diversi per un’unica tenda” non è stato soltanto il titolo della festa, ma quest’anno all’ombra dell’unica tenda della tensostruttura del Lido abbiamo potuto vivere la bellezza di ritrovarsi in tanti con le proprie diversità e ricchezze manifestate dai variopinti e vivaci colori dei vari stands delle diverse Comunità etniche presenti. L’unica Tenda ci ha raccolti in una simbolica piazza, che rappresenta il Mondo, dove ognuno si è potuto mostrare con la propria cultura, abiti e tradizioni,  senza paura di essere respinto o discriminato. Ci siamo reciprocamente accolti e ancora una volta ci siamo lasciati attrarre e incuriosire dalla particolarità dell’altro, che è rivelazione della bellezza dell’universo, parte di quella unica grande famiglia che è  l’Umanità di cui ciascuno di noi, ogni cultura, è un tassello indispensabile e in cui siamo tutti fratelli e sorelle.

Il pomeriggio si è svolto secondo il programma, con i bambini che hanno partecipato con la loro spontaneità e giovialità all’attività “Giochi dal Mondo”, mentre gli adulti visitavano gli stands e apprezzavano le proposte preparate dalle Comunità Etniche e da alcune  Associazioni del nostro territorio che operano nell’accoglienza e nel volontariato.

Emozionante la premiazione del torneo di calcetto “Memorial Barbara Zenobi”, per la presenza dei familiari di Barbara, che hanno premiato il Senegal, squadra vincitrice del Torneo.

Dopo il saluto del Sindaco di Fano, Massimo Seri,  la dott.ssa Francesca Giglio ci ha presentato il progetto “Radici in valigia” candidato per la Regione Marche al Progetto “Il turismo delle radici” promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e finanziato dall’Unione Europea. Tale Progetto vuole sensibilizzare le comunità locali sul tema dell’emigrazione italiana e dei viaggi delle radici, rafforzare il legame tra l’Italia e le comunità italiane all’estero, permettere agli italo-discendenti nel mondo di ricostruire la propria storia familiare e approfondire la conoscenza della cultura di origine. E’stato ricordato, tra l’altro, che si stima che  i marchigiani all’estero e i loro discendenti siano circa un milione e mezzo.

Siamo così entrati nel vivo del tema di questo anno “Seconde generazioni: quale futuro senza cittadinanza?”, cioè della situazione dei figli degli immigrati nati in Italia, circa 800.000 persone, che non riescono ad ottenere la cittadinanza italiana, con la testimonianza di Mohamed Kenawi, il regista del docufilm “Tam Tam Basket”e Sonny Olumati, nato a Roma 37 anni fa, figlio di genitori nigeriani e  membro del movimento “Italiani senza Cittadinanza”.

Mohamed Kenawi ci ha raccontato la sua toccante esperienza vissuta nel realizzare il docufilm a Castel Volturno a contatto con questi  ragazzi, che, grazie a questo progetto ideato e tuttora portato avanti da Massimo Antonelli, stanno vivendo un sogno e una importante realtà di inclusione per la loro vita. Sonny Olumati, attraverso la sua storia personale, ci ha aiutato ad entrare nell’enorme difficoltà e negli ostacoli burocratici che non permettono di vedersi riconosciuto il diritto ad ottenere la cittadinanza per chi, nato e cresciuto in Italia, è a tutti gli effetti italiano.

Il Vescovo Armando ha concluso la nostra discussione, manifestando, come sempre, una particolare attenzione e sensibilità personale e pastorale verso questi temi.

Questo momento è stato chiuso con il  saluto degli assessori del Comune di Fano Sara Cucchiarini e Dimitri Tinti.

La nostra storia è da sempre la storia di un Paese che ha conosciuto il fenomeno dell’emigrazione con le stesse  difficoltà di identità  che oggi incontrano i nostri fratelli figli di immigrati. Questo dovrebbe aiutarci a saper comprendere le loro difficoltà e aspirazioni, accompagnandoli nel realizzare lo stesso percorso di riconoscimento dei propri diritti e di cittadinanza attiva.

La serata è proseguita con la degustazione dei piatti tipici e con lo scambio di canti e danze, particolarmente curati,  preparati  dalle comunità etniche, che hanno coinvolto la partecipazione di tutti.

Don Alessandro Messina
Direttore Ufficio Diocesano Migrantes