Giornata del Ricordo con il personale dell'hospice

La malattia, tempo che interpella

L’assistenza e il dolore sono stati al centro dell’omelia del Vescovo Armando, venerdì 9 giugno nel convento dei Cappuccini di Fossombrone, nella Santa Messa con il personale e i familiari dei pazienti dell’hospice di Fossombrone in occasione della Giornata del Ricordo.  “La malattia – ha sottolineato il Vescovo Armando – è un tempo della vita che interpella, pone domande, e va vissuto attivamente. La fede cristiana e la riflessione teologica orientano al riconoscimento della malattia come un tempo di prova, non solo nel fisico ma soprattutto nella dimensione spirituale. Quando non è più possibile guarire, curare diventa la priorità, sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona. Le persone morenti meritano attenzione ai propri bisogni e un’assistenza mirata ad alleviare le sofferenze, garantendo loro una dignitosa qualità della vita residua e della morte, mettendo a disposizione e a protezione del soggetto fragile e del contesto affettivo che lo circonda, un elevatissimo livello di competenze”.

Si è soffermato poi sul valore dell’hospice. “L’Hospice è quell’unità di offerta, che accoglie i pazienti per i quali non sono più disponibili cure specifiche volte a guarire o a prolungare la sopravvivenza e che sono portatori di complessa sofferenza fino al “dolore totale”. In Hospice viene garantita un’assistenza specialistica 24 su 24, in un ambiente caldo ed accogliente in cui ogni ammalato può personalizzare la stanza con oggetti della sua vita, senza rinunciare ai presidi medici altamente tecnologici e godendo della riservatezza di un ambiente domestico, composto da uno spazio per poter far ‘soggiornare’ il proprio familiare, oltre alla costante presenza dei religiosi e religiose ed alla garbata presenza da parte dei volontari”.

Al termine della celebrazione eucaristica il direttore dell’hospice Carlo Alberto Brunori ha ringraziato il Vescovo Armando per la sua vicinanza e per aver sempre speso parole importanti sulla struttura che hanno portato anche all’aumento dei posti letto, aumento desiderato da molto tempo, il personale che, ogni giorno, con professionalità e dedizione, si prende cura dei pazienti, i familiari dei pazienti e le belle e profonde relazioni che, con il tempo, si sono create. Dalla dottoressa Rita D’Urso è stato consegnato al Vescovo un dono segno di stima e riconoscenza.

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