Benedetto XVI ha nominato vicedirettore della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano il dottor Patrizio Polisca, che assume allo stesso tempo l’incarico di medico personale del Papa…, secondo quanto ha annunciato questo lunedì la Santa Sede. Il dottor Polisca sostituisce in questo ruolo il dottor Renato Buzzonetti, di 85 anni, al servizio in Vaticano durante gli ultimi quattro pontificati, nominato a sua volta archiatra pontificio emerito come segno di riconoscimento da parte del Papa.Polisca, 56 anni, specialista in cardiologia, anestesia e rianimazione e professore all’Istituto di Cardiochirurgia dell’Università di Tor Vergata di Roma, collaborava da tempo con Buzzonetti alle cure del Pontefice.
E’ anche Presidente della Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi, e in virtù di questo incarico ha scritto un articolo su “L’Osservatore Romano” del 12-13 giugno 2009 in cui spiega i criteri di cui i medici tengono conto per dichiarare che una guarigione è scientificamente inspiegabile.
Da parte sua, il dottor Buzzonetti ha lavorato per 44 anni presso i servizi sanitari del Governatorato, occupandosi non solo di Papi, ma anche di Cardinali, Vescovi, sacerdoti, religiosi e dipendenti laici della Santa Sede.
“Ha prestato la sua opera professionale con discrezione e abilità, sempre con spirito di abnegazione e di devozione alla persona del Papa”, spiega l’edizione di questo martedì de “L’Osservatore Romano”, ricordando che “ha goduto della massima fiducia del compianto Giovanni Paolo II, che lo nominò suo medico personale, e di Benedetto XVI, che lo ha confermato in tale incarico, avendone potuto apprezzare le qualità professionali e umane negli anni in cui, da Cardinale, si era affidato alle sue cure”.
“Ora egli si ritira a vita privata, per raccogliere i ricordi di una lunga e singolare carriera trascorsa all’ombra del Cupolone. A lui vada il riconoscente ringraziamento per il bene che ha potuto fare a favore di tante persone”, aggiunge il quotidiano vaticano.
Nei 27 anni del suo pontificato, Buzzonetti è stato l’ombra di Giovanni Paolo II, seguendolo in tutti i suoi viaggi all’estero e rimanendo al suo capezzale dopo l’attentato subito in Piazza San Pietro il 13 maggio 1981 e durante i vari interventi chirurgici ai quali venne sottoposto Papa Karol Wojtyła.