Concluso il campo AC. Ora la programmazione nelle parrocchie

ac2.JPG6° giorno di campo educatori-animatori di AC: un desiderio per il mondo è il rispetto della vita. E’ stato il dott. Francesco Amaduzzi, presidente del movimento per la vita di Fano, che ci ha comunicato quale passione e amore per la vita, quale meraviglia essa sia, che linguaggio di infinito e di Dio esprima in ogni sua forma. La scienza, la tecnica che ne spiegano le regole… e il funzionamento, non possono illuminare il senso. La verità che tutti ricerchiamo, esiste, anche se non la si possiede. Per fedeltà all’uomo, per esprimere e far crescere la vita occorre l’orizzonte della verità che la ragione intuisce e di cui trova continue conferme se osserva con attenzione e stupore il miracolo della vita. E la chiesa, con il suo magistero illumina come un faro questa fedeltà all’uomo, alla sua ragione e alla sua libertà, alla vita, a Dio, aiutando davvero a scorgere quel progetto di amore in cui si è immersi. La vita allora ha un inizio e una fine, ha il diritto a essere curata e preservata, a essere difesa e tutelata. Un incontro davvero stimolante che ha suscitato grande interesse e attenzione. L’ultimo pomeriggio di campo è stato dedicato invece a laboratori in cui si è approfondito il tema associativo del prossimo anno, cominciando a progettare e a trovare spunti concreti da proporre alle realtà parrocchiali. La giornata è stata arricchita anche dalla visita della delegata regionale Graziella Mercuri e dall’Assistente regionale dei giovani don Giordano Trapasso, sottolineando il legame dell’associazione tra i diversi livelli. La serata, illuminata dalla luna piena, dal magnifico spettacolo di un’eclissi e dalla fraternità nata dall’intensa esperienza fatta insieme, fa avvicinare la conclusione del campo in un clima di vera festa.

4° e 5° giornata
In questi due ultimi giorni di campo scuola continua il nostro viaggio: passando per “il Desiderio di Chiesa” e “I desideri per il mondo”. Ospite d’eccezione per sentirsi concretamente e fisicamente Chiesa, prima ancora di parlarne, è stato, giovedì mattina, il Vescovo Armando. Il Pastore della diocesi, con atteggiamento di padre affettuoso ha dialogato con i giovani educatori, a volte alle prese con incomprensioni e sfiducie. Una risposta su tutte: amare la Chiesa prima ancora di voler comprendere tutto, innamorarsene, starci e viene servirla. La giovane età non può inoltre essere scusa per non accorgersi del grande bene che spesso non raccontato. Si tratta di allargare lo sguardo e comprendere che dietro l’affermazione di un principio, non c’è formalismo o imposizione ma il grande amore per l’uomo in un mondo e una società sempre più confusa e quasi separata dalla vita. Se poi dovesse rimanere nel cuore qualche dubbio o paura, la strada è sempre quella dell’amore che ci invita a dire il nostro “SI”. L’esperienza concreta è proseguita nel pomeriggio con uno sguardo ai documenti di base dell’azione cattolica, e con la celebrazione dell’eucarestia presieduta dal carissimo don Giacomo, al quale è realmente facile e spontaneo sentirsi legati nell’appartenenza alla chiesa diocesana e nel suo prossimo impegno di parroco di Orciano.
E’ stato realmente bello vivere la solennità dell’Assunta nell’amicizia e nella fraternità della visita ad Urbania che ci ha condotto nel pomeriggio all’incontro con suor Chiara Michela (di Fano) e Maria Daniela delle Clarisse del monastero di Santa Chiara.
Curioso inizialmente parlare dei desideri del mondo entro i confini della clausura: bello scoprire e avvertire che gli unici confini che spesso dobbiamo superare sono quelli del nostro io. Il confronto con la vita contemplativa e la sua missione è stato particolarmente arricchente.

3° giornata
“A te che mi hai trovato all’angolo coi pugni chiusi, con le mie spalle contro il muro, pronto a difendermi con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi tu mi hai raccolto come un gatto e mi hai portato con te”. Sulle note di questa canzone è iniziata la terza giornata del nostro campo, una giornata ricca di nuovi incontri e stimoli interessanti. Ci hanno raccontato la loro storia Giacomo e Ludovica che vivono e lavorano da un anno in California, Costanza cha fa un’esperienza comunitaria a Trento, Francesca che ha vissuto la difficoltà di sperimentare la propria affettività e Michel che ha superato il dolore e la malattia nell’incontro con il Signore. Chiamate semplici, dirette e concrete che ci hanno coinvolto in prima persona e che si sono tradotte nel travolgente incontro del pomeriggio con Marco De Carolis (Deca) e con Davide, insieme non hanno solo raccontato un’esperienza educativa ma ne hanno portato i frutti, un cortometraggio realizzato da giovani diciottenni che hanno avuto la fiducia di adulti che hanno creduto in loro. Solo se crediamo nella loro possibilità di camminare sulle acque (come accade a Pietro) potremmo porre un piccolo ma essenziale mattone per realizzare i loro sogni. Non aver paura di rischiare significa affidarsi ai talenti che ognuno di noi ha e che soprattutto possiede ognuno dei nostri ragazzi. In serata, accompagnati da diversi sacerdoti, abbiamo vissuto una liturgia penitenziale che ci ha aiutato a uscire dall’angolo e a rifugiarsi nella misericordia di un Dio che non ci nega mai la sua fiducia.

2° giornata
La seconda giornata del campo educatori di AC diocesana, “Desidero desiderare”, si è aperta con una domanda “chi dite che io sia?”, è l’interrogativo al quale ognuno di noi è chiamato a rispondere nella propria intimità, nell’incontro diretto con Gesù. Attraverso l’approfondimento della Parola, don Marco Presciutti, ci ha invitato a fare un po’ di deserto, a chiedere a noi stessi “chi è Gesù per me”. La domanda di vita, la scelta diventa personale diventa scelta di dedizione e responsabilità. E proprio attraverso un’adorazione eucaristica abbiamo potuto sperimentare la dimensione di un silenzio che svela un’esigenza, che è possibilità per fare luce nei propri desideri. Nel pomeriggio uno stimolo, una provocazione, una scelta di vita che Federico e Catia, coppia sposata con figli, ci hanno proposto: un condominio solidale nel quale condividere con altre famiglie il cammino della propria quotidianità. Una scelta la loro che ha comportato anche un confronto serrato con i figli, che ci ha parlato della difficoltà dell’essere genitori in primo luogo ed educatori in secondo, che si è tradotta in un voler ripercorrere nei gruppi la nostra esperienza di educatori, quel momento che ci è rimasto nel cuore. In serata un nuovo grande giocone, la famosa presa del tropolo per muoverci, correre e divertirsi. (In questo indirizzo si può sfogliare e visionare l’album delle foto al campo educatori: http://picasaweb.google.it/gciccolini/CampoEduAniAC2008Pier)

1° giornata
11 agosto, ha preso avvio il campo educatori animatori di AC “Desidero desiderare”. Dopo gli arrivi, dopo il piacevole rincontrare amici ed educatori delle altre parrocchie, abbiamo iniziato con l’intervento di don Giovanni Varagona. Il suo è stato un invito in primo luogo a riscoprire l’importanza di concentrarsi su noi stessi, ad assumere un atteggiamento di raccoglimento e relax per scavare nei nostri desideri. Diffidenza, paura di affidarsi a qualcosa che non si conosce, piacere nel lasciare andare il pensiero… tante le sensazioni, tanti i dubbi e le aspettative per un desiderio che, come ci ha indicato don Giovanni, deve essere plasmato per diventare realizzabile. De sidera perché dalle stelle il nostro desiderio prenda forma e sia possibile. Un invito a soffiare sulle ali dei nostri sogni affinché non ci troviamo mai incatenati in una realtà soffocante e senza speranza. E dagli stimoli di don Giovanni è proseguita la nostra giornata nello stile che ci caratterizza, nel gioco, nella preghiera e perché no nell’animazione. Per il momento possiamo solo dire che si sono formati quattro strani gruppi che hanno cantato, ballato e recitato… e allora a domani con gli ovodi, i globulex, i bucaron e i coccodex!!!! A darci la buona notte questo messaggio incoraggiante del nostro amministratore già Presidente Peppe Escarotico: “Agosto 1978 primo campo educatori Acr. Responsabile Peppe Escarotico Assistente Don Ugo Ughi Seminarista giovane Don Peppe Cavoli. E dicevano che sarebbe finita li.

Gli educatori & animatori di Ac