La Diocesi alla Fiera della Sostenibilità

 

16.30ftFieraSostenibilitaNei giorni 2,3 e 4 settembre, si è tenuta a Fano, intorno alla Biblioteca Memo la decime edizione della Festa della Sostenibilità.  La Diocesi, attraverso l’Ufficio pastorale per i problemi sociali e il lavoro e la Caritas diocesana – sala della Pace – hanno contribuito all’iniziativa organizzando due incontri pubblici e allestendo uno stand in cui far conoscere le attività diocesane. Sabato 3 Settembre, nell’ambito delle iniziative organizzate per la Festa della Solidarietà, si è tenuto, presso la Chiesa di Sant’Arcangelo, un incontro pubblico dal titolo “Laudato Sì, le tre grandi relazioni dell’Enciclica di Papa Francesco: con Dio, con la Terra e con gli altri”. Il filo conduttore della Festa, per l’anno 2016, è costituito dalle “relazioni”: necessario punto di partenza per la costruzione di un Mondo sostenibile. In questo senso, l’incontro pubblico si prefigurava di descrivere i principali contenuti dell’ultima enciclica e, in particolare, l’urgenza della creazione di una società sostenibile, capace cioè di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri. I relatori dell’incontro erano Adriano Sella, missionario e coordinatore nazionale della Rete Nuovi Stili di Vita, e Luciano Benini, responsabile della Scuola di Pace di Fano e presidente nazionale del Movimento Internazionale di Riconciliazione. Sella ha esordito trattando l’intima relazione tra la condizione di vita dei poveri e la fragilità che caratterizza il nostro pianeta, denunciata da Papa Francesco nell’enciclica in commento. In questo senso, il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni più svantaggiate ed un ripensamento degli equilibri sociali risulterebbe in un generale miglioramento delle condizioni ambientali del nostro Pianeta e del rapporto tra genere umano ed Ecologia. Al riguardo, Sella ha proposto alcuni spunti di riflessione ed indicazioni per conformare il nostro atteggiamento verso l’ambiente in maniera maggiormente rispettosa del Creato. In particolare, Sella ha invitato a considerare come l’Uomo non costituisca lo “scopo finale” dell’esistenza delle creature animali, in quanto questi ultimi, e la Natura in genere, sono oggetto della missione che Dio ha affidato all’Uomo, di coltivare e custodire il Creato (Genesi, 2). Luciano Benini, invece, ha descritto i principali contenuti operativi dell’enciclica ed ha parafrasato i commenti che alcuni pensatori contemporanei hanno espresso circa il contenuto rivoluzionario della Laudato Sì. Emblematico il riferimento al pensiero di Marco Guzzi e Gianni Giacomelli: con la Laudato Sì, Papa Francesco lancia un appello di rivolta spirituale, culturale e politica e, dopo avere intrapreso un percorso di cambiamento della Chiesa (Evangelii Gaudium), chiede a tutti noi di partecipare ad un cambiamento globale, basato principalmente sulla costruzione di un rapporto sostenibile con i doni del Creato che Dio ci ha affidato in custodia.

Pier Federico Orciari

Il secondo incontro ha avuto come tema “Relazioni e risorse per generare un welfare comunitario.  Fondazioni di comunità e azioni mutualistiche”. Relatori Giorgio Magnanelli manager e cooperatore sociale e Maurizio Gritta presidente cooperativa Iris, moderati da Monia Andreani dell’università per stranieri di Perugia.  In questo incontro, Maurizio Gritta ha raccontato l’esperienza della cooperativa IRIS. La cooperativa ha creato da poco una Fondazione di comunità, che permetterà di condividere e diffondere questo modello con il territorio ed intervenire con attività di welfare per i bisogni espressi dalla comunità locale. Giorgio Magnanelli ha illustrato le caratteristiche di una Fondazione di Comunità, annunciando che si sta lavorando per costituirne una nel nostro territorio. Le caratteristiche principali sono: si tratta di enti non profit  che facilitano le persone e le  imprese a donare per realizzare e migliorare la qualità sociale ed etica della vita di una comunità. Il contributo di ciascuno incarna valori e ideali che richiedono sensibilità, buona volontà e competenza. Promuovere la cultura del dono richiede anche di considerare gli atti di generosità delle persone che mettono a disposizione tempo e professionalità per il bene comune. Infatti per realizzare un progetto di utilità sociale servono risorse economiche ed anche buona volontà, capacità gestionali e competenze tecniche. La Fondazione svolge un’azione di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza socialmente attiva e promuove l’informazione circa i problemi e le potenzialità del territorio.