La politica, arte nobile e difficile

Responsabilità, coraggio, servizio al bene comune sono stati alcuni dei temi che il Vescovo Armando ha tratto nell’incontro, che si è tenuto domenica 16 dicembre introdotto da Gabriele Darpetti direttore dell’Ufficio Diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro, con gli operatori della politica e i rappresentanti delle istituzioni in occasione delle festività natalizie.
Introducendo il suo intervento con le parole di don Primo Mazzolari tratte da “Impegno con Cristo”, il Vescovo ha incentrato il suo intervento sulla politica quale arte nobile e difficile.

“Se qualcuno ha detto che “la politica è l’arte di governare la società” è pur vero che questa “arte” ha bisogno di persone che la sappiano esercitare. Ma la politica non è cosa semplice da praticare per via delle differenze, anche profonde, che animano la collettività. E più le differenze sono profonde e più questo esercizio è difficile e complesso. I partiti politici hanno un ruolo fondamentale in un sistema democratico. La loro peculiarità è quella di raccogliere le esigenze che nascono dai bisogni dei cittadini e tentare di risolverle. Ogni parte politica ha una visione propria della società e su questo stabilisce i suoi programmi per avere il consenso degli elettori e formare alleanze”.
Un accenno anche alla responsabilità del politico che è in primis saper fare bene il proprio mestiere. “Oggi il vostro mestiere – ha proseguito il Vescovo – è fra i più ingrati e incompresi. Quando si parla di voi la gente corruga la fronte, ricorre alla battuta convenzionale. Si sente autorizzata dal tacito consenso generale ad avanzare giudizi pesanti e, bene che vada, l’aggettivo più innocuo che oppone alla parola “politica” è quello di “sporca”. Raramente il coro che accompagna il vostro cammino è un coro di osanna. Il fischio fa inesorabilmente capolino anche nelle assemblee dei compagni di cordata”. E proprio da Paolo VI il Vescovo ha tratto le parole di incoraggiamento “La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri”.
Si è soffermato, poi, sulla politica, arte nobile e difficile. “Arte nobile perché legata al mistico rigore di alte idealità. Nobile perché emergente da incoercibili esigenze di progresso, di pace, di giustizia, di libertà, perché ha come fine il riconoscimento della dignità della persona umana, nella sua dimensione individuale e comunitaria, difficile perché le sue regole non sono assolute e imperiose, perché esige il saper vivere nella conflittualità dei partiti, perché richiede, nei credenti in modo particolare, la presa di coscienza della autonomia della politica da ogni ipoteca confessionale e il riconoscimento della sua laicità e della sua mondanità, perché significa affermare, pur nell’ambito della comunità cristiana, un pluralismo di opzioni: anche se questo non significa che tutte si equivalgono o che siano tutte efficaci e significative”.
Il Vescovo ha concluso il suo intervento ponendo l’accento sul servizio al bene comune e sulla laicità della politica. “La politica migliore è quella che opera in unità di mente e di cuore, senza cedere in faziosità. Le ragioni dell’incontro devono prevalere su quelle dello scontro. Si tratta – ha concluso il Vescovo – di incoraggiare la politica ad assumere un respiro progettuale, ad alzare lo sguardo per sognare una fraternità possibile tra le persone. La diffidenza e la paura sono la drammatica alternativa alla fiducia”.

La mattinata è poi proseguita con la tavola rotonda che ha visto confrontarsi sulle tematiche della politica, invitati anche dagli spunti di riflessione offerti dal Vescovo, alcuni esponenti della politica e delle istituzioni locali moderati da Ernesto Preziosi già parlamentare.