SECONDA GIORNATA ASSEMBLEA DIOCESANA – “La dimensione specifica del cristiano è la fede”

16.22ftAssembleaDiocesanaLa seconda serata dell’Assemblea Pastorale Diocesana, tenutasi martedì 7 giugno al Centro Pastorale Diocesano, è stata dedicata al tema “Evangelizzatori con Spirito. Il fedele laico e la famiglia cristiana nella modernità”. Ad introdurre la serata l’intervento del Vescovo Armando che si è soffermato sul Vangelo del giorno (Matteo 5, 13-16). “Il Vangelo penetra nelle cose come sale, come istinto di vita che si oppone al degrado e dà loro modo di durare nel tempo. Tutti noi possiamo perdere il sapore del Vangelo e ciò può succedere – ha proseguito il Vescovo – quando rimaniamo attaccati all’apparenza, a ciò che è secondario, quando veneriamo la cenere invece di custodire il fuoco. L’umiltà del sale e della luce – ha concluso il Vescovo – valorizzano ciò che incontrano e così dovrebbe essere la nostra Chiesa che deve dare sapore e bellezza al mondo”. La parola è poi passata, introdotto dal vicario per la pastorale don Marco Presciutti, a fratel Enzo Bianchi priore della comunità di Bose il quale, con grande semplicità e profondità, si è soffermato su alcuni tratti che rendono specifica la dimensione del cristiano. Partendo dalla constatazione che i cristiani sono consapevoli di essere una minoranza e che a ciò si affianca una mutata strutturazione della società con un pluralismo di culture e di religioni, fratel Enzo Bianchi ha sottolineato che la sfida a cui siamo chiamati è quella di un orizzonte plurale per appartenere davvero a una comunità in cammino. “In questo quadro cosa fa davvero della nostra vita una vita cristiana? La fede intesa come un atto di fiducia, di abbandono totale, aderendo totalmente a Gesù Cristo, riponendo in lui la nostra totale fiducia. La fede, che è la dimensione specifica del cristiano, richiede un movimento di conversione continua e necessaria, una conversione intesa come cammino in cui si tratta di accogliere la misericordia di Dio, il suo dono immeritato, una conversione intesa come una dinamica continua: tutta la vita siamo chiamati a convertirci, nessuno si converte per sempre. La fede richiede inoltre la sequela ovvero l’essere conformi alla vita umana di Gesù, che ha speso la sua vita per il bene, nell’incontro con i peccatori, con i bisognosi, i malati, incontri che davano speranza, nel dialogo e nella capacità di una carità che si faceva vicina al prossimo. La vita umana di Gesù è una vita – ha proseguito Enzo Bianchi – che ci chiede di spenderci per gli altri. Per noi cristiani tornare alla vita umana di Gesù significa imparare come noi stessi dobbiamo viveri”.

VIDEO INTEGRALE SECONDA GIORNATA ASSEMBLEA PASTORALE DIOCESANA

relazione di fratel Enzo Bianchi