Riportiamo alcuni estratti di quattro relazioni delle ultime congregazioni del Sinodo sulla Parola di Dio a Roma, nelle sue ultime battute: CIRCOLO MINORE TEDESCO: VESCOVO FRIEDHELM HOFMANN, DI WÜRZBURG (GERMANIA). “In alcune relazioni esposte nell’aula del Sinodo sembra esserci un certo timore del metodo storico-critico, timore che minaccia di ridurre i meriti e i frutti dell’Esegesi scientifica… L’esegesi spirituale, che si basa sulla ‘lectio divina’ nel contesto della liturgia nella comunità della Chiesa, esige da parte sua come premessa l’esegesi scientifica. Inoltre è essenziale separare il fondamentalismo nella lettura della Bibbia dalle correnti moderniste che corrono il pericolo di una demitizzazione ideologica. Entrambi questi atteggiamenti contraddicono il ‘sensum ecclesiae’. (…) Per quanto concerne la diffusione dei pentecostali e di altre sette dobbiamo chiederci qual è la genesi del loro successo. Ciò rappresenta una sfida per la pastorale della Chiesa in considerazione dei cosiddetti ‘catecumeni battezzati’. (…) Occorre formare in modo autorevole e adeguato i laici nel loro importante compito dell’annuncio della Parola. È importante soprattutto il ruolo della famiglia come luogo di iniziazione alla lettura della Scrittura e, allo stesso tempo, della lettura in comune della stessa. (…) Ci si è chiesti inoltre se, in seno a un mondo secolarizzato in cui gli uomini hanno nostalgia della verità, la Chiesa non debba avvicinarsi con più decisione agli agnostici. (…) Quando non è possibile celebrare l’Eucaristia, e al suo posto si celebra la Parola di Dio, questa non va considerata come una sostituzione in tono minore, bensì nel suo valore intrinseco di incontro con il Signore che si manifesta. (…) La Sacra Scrittura rappresenta non solo il punto di partenza dell’ecumenismo, ma anche un importante luogo di incontro fra le confessioni cristiane”.
CIRCOLO MINORE SPAGNOLO A: DON JULIÁN CARRÓN, PRESIDENTE DI COMUNIONE E LIBERAZIONE (SPAGNA). “Le nostre proposte sono le seguenti. Si osserva scarsa familiarità con l’Antico Testamento, perfino un certo imbarazzo e resistenza di fronte ad alcuni passaggi di difficile comprensione, essendo le questioni più dibattute la violenza divina e umana, l’amoralità di alcune figure bibliche e una teologia insufficiente rispetto all’aldilà. Si propone di offrire ai fedeli un’adeguata formazione biblica che non solo contribuisca alla comprensione dei testi dell’Antico Testamento nel suo contesto storico e letterario ma anche, soprattutto, favorisca la lettura cristiana quale principale chiave ermeneutica poiché i testi acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento. La missione di annunciare Cristo appartiene ad ogni persona battezzata. Oltre l’omelia, la predicazione propria della celebrazione liturgica, è necessario ricordare il valore della predicazione di ogni cristiano alla luce del Battesimo e della Confermazione. Sentiamo una profonda preoccupazione per l’influenza delle sette e dei nuovi gruppi religiosi sui fedeli cattolici che alle volte li ha portati addirittura all’abbandono della Chiesa (…) Sarebbe molto utile poter avere uno studio più vasto sulle sette e le nuove manifestazioni di questo fenomeno per poterlo fronteggiare adeguatamente (…). Nei rapporto con l’Islam e nel dialogo con i suoi rappresentanti, bisogna tenere conto della loro concezione dell’ordine socio-politico e giuridico, non sempre dovutamente differenziati dall’ordine religioso, e la loro concezione del matrimonio e della famiglia, dove il ruolo e i diritti delle donne non si trattano come è previsto nella dottrina dei diritti fondamentali dell’uomo e dell’istituzione familiare come precisa la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”.
CIRCOLO MINORE ITALIANO A: ARICVESCOVO SALVATORE FISICHELLA, PRESIDENTE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA. “La Parola di Dio non può essere identificata solo con la Bibbia. La Parola di Dio è Cristo, il Verbo del Padre. (…) L’annuncio della Parola di Dio è il compito primario della Chiesa. Un annuncio esplicito sempre e dovunque che si accompagna alla testimonianza coerente di vita la quale rende evidente il contenuto e lo rafforza. (…) Si è ritenuto necessario osservare che in un contesto generalizzato di secolarizzazione – che va ben oltre i Paesi occidentali – si presti una particolare attenzione: che è dinanzi a Dio che parla. (…) Si sottolinea l’importanza di un’educazione permanente, soprattutto dei catechisti, che permetta di superare il forte ostacolo di una mancanza di conoscenza dei contenuti basilari della fede, che deve allarmare non poco la nostra azione pastorale. (…) E’ necessario superare lo iato tra Bibbia e Liturgia, Parola e Sacramento. Questo avviene nella misura in cui si rafforza l’idea che la Parola di Dio è Cristo stesso nella sua differenziata presenza nella via della sua Chiesa: anzitutto nella presenza reale del sacrificio eucaristico (…). Deve crescere pertanto, la consapevolezza di una unità profonda che tende al suo culmine nella santa Eucaristia”.
CIRCOLO MINORE INGLESE B: VESCOVO GERALD FREDERICK KINCANAS, DI TUCSON, VICEPRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI VESCOVI CATTOLICI (STATI UNITI D’AMERICA). “Il gruppo ha suggerito che la tonalità dell’esortazione fosse pieno di speranza, per infonder forza alla Chiesa sulla Parola di Dio, per essere pastorale e missionario (…) e ha individuato alcuni settori critici per i quali é necessario formulare proposte, primo la necessità di valorizzare i catechisti laici, professori della scuola cattolica, ministri della gioventù, animatori biblici laici (…) Secondo: la necessità di comprendere che ciò che attrae le persone verso le sette e ad apprendere da esse. Terzo: come migliorare e rendere più vibrante la predicazione. Quarto: la necessità di accentuare la dimensione contemplativa. Quinto, individuare strutture per riunire gli esegeti, i liturgisti e Vescovi. Sesto la necessità di far risaltare la vita consacrata, la penumatologia, il valore terapeutico, il sacramento della penitenza e l’uso dei mezzi di comunicazione. (…) Occorre sottolineare la natura dialogale della Parola di Dio (…) E’ necessario meglio formare le persone nella Parola (…). C’è stata una reazione eterogenea sulla predicazione (…) è stato proposto un compendio per aiutare le persone nella lettura della Parola di Dio (…). Non c’è stato un grande interesse riguardo alla revisione del legionario (…). Il gruppo ha esaminato il rapporto con gli altri cristiani con gli ebrei. Si nota preoccupazione perché gli ebrei ritengono che a volte i cristiani diano meno importanza alla loro posizione nel dialogo (…). Trasmettere l’esperienza del Sinodo ad altre Chiese potrebbe promuovere la comunione”.
CIRCOLO MINORE FRANCESE B: VESCOVO HJOSEPH LUC ANDRÉ BOUCHARD, DI SAINT PAUL IN ALBERTA (CANADA). “A proposito della Relatio: sarebbe auspicabile un’Esortazione post-sinodale che abbiamo come linea generale un testo della Sacra Scrittura. (…) Occorre rilanciare l’importanza di Dei Verbum per il contesto attuale, ricordando alcuni problemi che devono essere risolti (come il dibattito sul Libro, il fondamentalismo, l’interpretazione personale, l’interpretazione ‘cum Eclesia’). Per quanto attiene alle proposte istituzionali: non mancheranno convegni specifici sulla Parola di Dio, è necessario insistere sull’aspetto della scrittura nei congressi che si terranno; (…) Sarebbe possibile programmare un rinnovamento del ministero del lettore o di un mandato per i lettori, come i ministri straordinari della comunione? (…) Rispetto all’omelia: (…) Occorre – conoscere la comunità alla quale si dirige, sapendo che rappresenta un appello al suo valore, ricordando che la maggiore parte dei catechisti sono donne; per quanto attiene alla formazione dei sacerdoti: in primo luogo tutta la formazione nel seminario dee fondarsi sulla Parola di Dio (…) Occorrerà rivedere il metodo pedagogico”.