“Il matrimonio religioso non è assolutamente possibile nel caso di una coppia nella quale il marito o la moglie siano divenuti tali in seguito ad una operazione chirurgica”. Lo sostiene in un’intervista al settimanale cattolico regionale “Toscana Oggi”,padre Luigi Sabbarese, uno dei più autorevoli canonisti italiani, a proposito della coppia fiorentina, già sposata civilmente da molti anni, che ha chiesto a don Alessandro Santoro, della Comunità delle Piagge (Firenze), il matrimonio religioso. Nel caso specifico… con la moglie divenuta tale grazie proprio ad un intervento chirurgico, la legge italiana ha consentito il cambio di sesso all’anagrafe e quindi la possibilità del matrimonio civile, ma il matrimonio religioso è impossibile ed anche la benedizione della coppia fatta domenica scorsa da don Santoro durante la Messa parrocchiale è totalmente fuori luogo. Padre Sabbarese, decano della Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Urbaniana in Roma, nell’intervista, spiega che “nella concezione cristiana della creazione, l’uomo esiste sempre come maschio e come femmina” e “la differenza sessuale appartiene alla natura dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio”. Per cui “alle persone che cambiano sesso non può essere riconosciuta altra identità se non quella insita nella originaria struttura metafisica”. Nel caso specifico della coppia fiorentina, aggiunge il canonista, “non è possibile celebrare il matrimonio canonico o religioso perché ci troviamo dinanzi ad una caso di transessualismo e, nel matrimonio canonico, per diritto naturale, si può instaurare una comunione di tutta la vita solo tra un maschio e una femmina. Nel caso venisse celebrato il matrimonio in tali circostanze, esso sarebbe senz’altro un matrimonio “attentato”, come si dice con linguaggio tecnico. Perciò se un uomo apparentemente mutato in donna “attenta” matrimonio con un uomo, in realtà il matrimonio si “attenta” tra due maschi; lo stesso vale se una donna apparentemente mutata in uomo attenta matrimonio con una donna, il matrimonio in realtà è tra due donne. Questo perché gli interventi chirurgici non mutano la struttura genetica, cromosomica e gonadica dell’individuo”. “Senza voler entrare nel merito del fatto specifico – continua padre Sabbarese – certamente chi si ostina a voler sostenere che è possibile celebrare il matrimonio canonico in simili casi contravviene non solo le norme canoniche ma anche ciò che è scritto nell’ordine naturale della creazione. Ma prima di questo si tratta di una scelta priva di ragionevolezza e di prudenza. Un sacerdote che agisce in tal modo – conclude il canonista – non fa altro che creare confusione, in una società dove è già messa gravemente in crisi la struttura naturale del matrimonio, e genera scandalo nei fedeli. Utilizzare anche la sola benedizione, che per la Chiesa cattolica è un sacramentale, significa misconoscerne il genuino significato di segno sacro, mezzo pubblico di santificazione, diretto a produrre effetti spirituali, che rientra tra gli atti di culto pubblico della Chiesa”.