Dal 15 al 21 luglio 2010, si è svolto il nostro pellegrinaggio regionale dell’U.N.I.T.A.L.S.I. . Siamo tornati da pochi giorni, e vorrei, se mi è possibile, esternare quello che ho provato e vissuto in questo periodo. Come sempre, ribadisco che questo tipo di esperienza và vissuta e finché non la provi non potrai mai capire quello che senti e che ricevi
Lourdes è un luogo “magico” dove respiri quell’aria che vorresti sia dappertutto: aria di amore, di condivisione, di amicizia. Un luogo Santo dove non solo sei nella pace ma provi un sentimento che ti spinge a donarti, ad aiutare i più deboli, dove vivi una realtà di sofferenza che ti porta a capire quanto sei fortunato! Tutti siamo più buoni e più altruisti, tutti più comprensivi! Quanto sarebbe bello se lo fossimo anche al nostro ritorno con le nostre famiglie, con i nostri amici, conoscenti, ci sforziamo ogni volta ed ogni volta promettiamo alla nostra Bella Signora di essere più buoni! Per fortuna Lei che ci ama tanto capisce i nostri tanti limiti!
Quest’anno il nostro pellegrinaggio è stato “speciale”. Abbiamo avuto l’onore di avere con noi S.E. Mons. Armando Trasarti il quale si è rivelato non solo una persona di grande umanità e cultura ma anche disponibile e divertente. La nostra sottosezione di Fano è stata orgogliosa di avere il proprio Vescovo, ci siamo sentiti protetti e davvero fieri di questa presenza. S.E. ha presieduto la S. Messa internazionale e tutte le funzioni che l’Unitalsi mette in calendario, facendo delle omelie che tutti hanno riscontrato sentite e profonde. Lo abbiamo visto come uno di noi, partecipe, attento, in ascolto ed anche bravo nel spingere le carrozzelle. Per questo noi unitalsiani lo ringraziamo tanto.
L’atmosfera del treno, nonostante le grandi difficoltà del viaggio, è stata rallegrata da un gruppo di giovani di San Paolo in Vallato guidata da Don Steven e dalla nostra simpatica Suor Tiziana. Questi ragazzi sono stati fantastici, pieni di allegria e con una grande voglia di fare e di aiutare. Anche a loro va il nostro grazie. Sono certa che questa esperienza sia stata significativa soprattutto oggi, dove la figura dell’ammalato e dell’anziano è sempre più marginale, dove la figura di un nonno è sempre più opaca perché, non più per molti, efficiente.
Posso affermare, che esistono giovani bravi e noi ne abbiamo incontrati tanti a Lourdes, giovani con sentimenti buoni e generosi che pregano in silenzio in ginocchio e in contemplazione davanti alla grotta. Non è fantasia, è realtà, quindi per concludere vorrei dire ai più grandi unitalsiani e non, di continuare con forza a sostenere le giovani leve, affinché sempre più numerosi possano unirsi a noi e condividere con i più deboli e sofferenti momenti di vera fraternità.
Elena De Santctis