La Caritas presenta la "Card famiglia". I dettagli del progetto. Farneti: "Mantenuto l'anonimato"

Come risposta alla preoccupante crisi economica che continua a colpire un numero crescente di famiglie, la Diocesi intende istituire un Fondo di Solidarietà per correre incontro alle famiglie in difficoltà per motivi di lavoro.

La gestione del Fondo è affidata alla http://www.caritassenigallia.it/wp/di-che-si-tratta-2.html Confraternita del SS. Sacramento – Caritas Diocesana che cerca di agire in sinergia e collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni del territorio, destinando parte del Fondo alle necessità più urgenti di singoli e famiglie e parte per finanziare tirocini formativi in vista del reinserimento nell’ambito lavorativo di soggetti in difficoltà.

Il Fondo è utilizzato sostenendo le richieste che arrivano all’ufficio del centro di ascolto diocesano, anche tramite i centri di ascolto vicariali e parrocchiali.

Il Fondo è stato dotato inizialmente di una somma derivante dall’8 per mille destinato alla carità; per la sua alimentazione fedeli, cittadini, famiglie, associazioni, movimenti, gruppi, aziende o realtà finanziarie possono contribuire attraverso donazioni da effettuare presso l’Ufficio Economato Diocesano o aderendo al progetto CARITAS CARD

A chi è rivolto

Alle comunità cristiane di tutte le Parrocchie della Diocesi,  tramite i referenti Caritas parrocchiale ed il sostegno dei rispettivi parroci.

Cosa si chiede

Che ogni parrocchia individui minimo 10 famiglie  che si impegnino per un anno a versare alla Caritas la somma di almeno € 10  (non a persona, ma a famiglia) al mese.

Quale risultato si può ottenere

Se 500 famiglie della Diocesi si assumessero questo impegno e lo mantenessero,  arriverebbero nel Fondo di Solidarietà non meno di  € 5.000 al mese e quindi € 60.000 all’anno.

Come verranno riscosse mensilmente le quote

Tramite bonifico bancario ogni contribuente può versare le  quote in versamenti trimestrali o quadrimestrali, oppure consegnare mensilmente la somma stabilita direttamente al referente parrocchiale (presente ad es. una domenica al mese dopo la messa della comunità), che la girerà poi al Centro di Ascolto della Caritas diocesana.

Come viene garantito l’anonimato

Ad ogni famiglia che partecipa alla raccolta verrà consegnata una Card senza nome, ma con una sigla identificativa della parrocchia ed un numero identificativo del nome della famiglia versante.

Come verrà data conoscenza dell’uso del denaro ricevuto?

Annualmente verrà fatto pervenire ad ogni parrocchia un resoconto dettagliato dell’uso delle somme ricevute. Sarà anche occasione per aggiornare la parrocchia su quanti hanno aderito al progetto stesso.

Angiolo Farneti, diacono, vice direttore Caritas Diocesana