Stile colloquiale, comunicazione semplice, per rispondere alle domande della gente di oggi. Il libro-intervista a Benedetto XVI

Un libro unico, un dono alla Chiesa e al mondo, che sfida l’uomo del nostro tempo alla conversione del cuore: è stato presentato così il volume “Luce del mondo” in una Sala Stampa vaticana gremita in ogni ordine di posto e alla presenza, tra gli altri, del segretario particolare del Papa, mons. Georg Gänswein. Padre Federico Lombardi ha confidato ai giornalisti di aver chiesto, ieri sera, a Benedetto XVI le ragioni di questo libro-intervista, il perché di una scelta così originale:

“Perché il Papa ha fatto questa intervista? Perché ha pensato che parlare alla gente di oggi, in un linguaggio anche semplice, colloquiale, sulle tante questioni che la gente si pone, fosse un buon servizio che egli poteva rendere. Nasce da una intenzione pastorale, da una intenzione di comunicazione semplice, di disponibilità a rispondere alle domande del mondo, della gente di oggi”.

E’ stata dunque la volta dell’intervento di mons. Rino Fisichella, che ha innanzitutto messo l’accento sull’umanità di Benedetto XVI, che si coglie pagina dopo pagina. Un libro-intervista in cui il Papa apre il cuore della sua vita quotidiana:

“Siamo dinanzi a un Papa che non si sottrae a nessuna domanda, che tutto desidera chiarificare con un linguaggio semplice, ma non per questo meno profondo, e che accetta con benevolenza quelle provocazioni che tante questioni possiedono. Ridurre, tuttavia, l’intera intervista a una frase estrapolata dal suo contesto e dall’insieme del pensiero di Benedetto XVI sarebbe un’offesa all’intelligenza del Papa e una gratuita strumentalizzazione delle sue parole”.

“Familiarità, confidenze, ironia, in alcuni momenti sarcasmo ma, soprattutto, semplicità e verità – ha detto mons. Fisichella – sono i tratti caratteristici di questo colloquio” in cui Joseph Ratzinger rende “partecipe il grande pubblico del suo pensiero”:

“L’impressione che si ricava è quella di un Papa ottimista sulla vita della Chiesa, nonostante le difficoltà che l’accompagnano da sempre”.

Il Papa, ha proseguito, non si lascia impaurire dalle cifre dei sondaggi, perché la verità possiede ben altri criteri. E tuttavia, ha detto l’arcivescovo Fisichella, il libro aiuta a sgomberare il campo da facili e superficiali interpretazioni:

“Queste pagine, comunque, lasciano trasparire con chiarezza il pensiero del Papa e alcuni dovranno ricredersi per le descrizioni avventate date nel passato come di un uomo oscurantista e nemico della modernità”.

Dal canto suo, l’autore dell’intervista, Peter Seewald, ha tenuto a sottolineare che dal Papa non c’è stata alcuna censura sulle domande. E che anzi si è mostrato attento a soffermarsi su ogni quesito, mostrando di essere un vero uomo del dialogo. Il giornalista tedesco, che aveva già pubblicato due libri-intervista con l’allora cardinale Ratzinger, ha quindi detto che ha trovato un uomo altrettanto brillante e dotato di una straordinaria forza intellettuale, ma ancora più spirituale, più vicino di Dio. Molte delle domande dei giornalisti, provenienti da tutto il mondo, si sono appuntate sulle anticipazioni relative alla risposta del Pontefice sull’uso del profilattico in relazione alla lotta all’Aids. Mons. Fisichella ha spiegato che non si può decontestualizzare il passaggio del libro, che pure è in forma colloquiale e non è dunque un atto magisteriale:

“Innanzitutto il Papa, quando parla in questo libro, sta rispondendo a quella che era la domanda riguardo al viaggio in Africa e di come il viaggio in Africa sia stato completamente oscurato da una sola domanda e da una risposta riguardo l’uso del preservativo. Quindi, il Papa sviluppa un ragionamento riguardo il tema della sessualità e della corporeità: è quindi all’interno di questo argomentare che bisogna inserire quanto il Papa afferma”.

Dal canto suo Seewald, ha definito “ridicolo” se non “penoso” che la gran parte della stampa mondiale si sia solo concentrata su questo tema così specifico. Anche padre Lombardi ha risposto a delle domande sulla vicenda, spiegando innanzitutto che la sua nota esplicativa sulla corretta interpretazione delle parole in questione era stata vista ed approvata dal Papa e che errori nella traduzione dall’originale tedesco dell’esempio fatto dal Pontefice non cambiano la sostanza della risposta. Il direttore della Sala Stampa ha così ribadito che l’umanizzazione della sessualità è il vero obiettivo che si prefigge Benedetto XVI:

“Il contributo che ha voluto dare il Papa non è quello di una discussione tecnica, con linguaggio scientifico di problemi di morale. Questo non è compito di un libro di questo genere: non vuole togliere il lavoro alle Congregazioni e alla Dottrina della Fede. Per questo non ha usato ‘male minore’, ‘duplice effetto’ o altre formule classiche particolari, ma ha voluto usare un linguaggio molto colloquiale e che tutti potessero capire. Ecco, dire un primo passo nella direzione della responsabilità è parlare un linguaggio ampio, che riguarda la condizione e la problematica di tutti e non delle condizioni solo specifiche o interne alla Chiesa”.

In conclusione, padre Lombardi ha sottolineato che questo libro-intervista mostra un grande coraggio comunicativo di Benedetto XVI:

“Noi possiamo essere grati al Papa di un atto di vero coraggio comunicativo. Come vi dicevo, ha cercato di parlare con un linguaggio che la gente capisce, un linguaggio accessibile a tutti; ha voluto affrontare tante questioni, anche con il rischio di suscitare delle discussioni o di non essere sempre capito perfettamente. Perché? Perché è responsabile del dire la partecipazione della Chiesa e la sua a tutti i problemi che il mondo oggi incontra”.

Dal canto suo, il direttore della Libreria Editrice Vaticana, don Giuseppe Costa ha reso noto la prima edizione del libro è già in via di esaurimento e che è già pronta una ristampa per il 2 dicembre.