“Là fuori c’è bisogno della gioia che dentro i monasteri si prova. Il mio grazie va alla famiglia di Mario, quella monacale e quella naturale, poiché nessuno si fa da solo”. Con queste parole il vescovo Armando Trasarti ha voluto salutare, al termine della celebrazione dell’Immacolata, tutti gli intervenuti al monastero di Fonte Avellana per l’ordinazione diaconale del monaco camaldolese Mario Zanotti. “Conosco le tue paure – ha detto il vescovo al neo ordinato diacono –, ma oggi è un segnale: Maria sia la misura della gratuità del tuo servizio. Ogni consacrato non ha certo cancellato il diaconato: oggi tu ce lo ricordi. Si è diaconi sempre e in ogni istante, poiché si vive ciò che si insegna e qualsiasi cosa si insegna è necessario che sia stata vissuta”. Un compito nuovo, insomma, per una comunità, quella dei monaci, vocata alla preghiera e all’ospitalità. “Siamo poco impegnati nella vita della diocesi – ha detto il superiore del monastero – ma oggi ringraziamo il vescovo che, con la sua presenza qui, ha dato segno di amicizia e fraternità. E il grazie della nostra comunità va anche a Mario, per essersi reso disponibile”. Una comunità che comprende 9 confratelli e che per Mario, ormai da 10 anni, è la sua casa. Nato nel 1968, infatti, è entrato in monastero all’inizio del ’98, per fare, nel 2000, la professione semplice e, nel 2008, quella solenne. Con lui, in questo giorno di festa, la sorella gemella e le sue bambine.
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