Mons. Caprioli ai delegati del CEN: “Nuova spiritualità per i cristiani di oggi nella vita quotidiana”

L’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Edoardo Menichelli, ha aperto mercoledì pomeriggio nel capoluogo marchigiano il secondo convegno nazionale dei delegati diocesani in preparazione al XXV Congresso eucaristico nazionale (CEN) su “Signore da chi andremo?” (Ancona, 3-11 settembre 2011). Davanti ai 220 delegati il presule ha dato il “benvenuto a chi partecipa per la prima volta e a chi ha fatto già la prima esperienza nel giugno scorso”. “Idealmente – ha detto – il Congresso eucaristico nazionale viene consegnato oggi ad ognuno di noi e di questo dobbiamo esserne consapevoli e responsabili”. Il suo risultato “dipenderà da noi, da come sapremo coinvolgerci e da come sapremo aiutarci”. Perché il Cen e perché Ancona? “Tutto ciò che Dio ci dà – ha proseguito l’arcivescovo – dobbiamo viverlo come grande occasione di grazia. Certo la Chiesa non ha bisogno di visibilità perché è conosciuta nel suo agire”. In chiusura mons. Menichelli ha indicato l’importanza di riscoprire l’Eucaristia “come sorgente di grazia, di santità e di pastorale”. “L’Eucaristia è fabbricata dentro le pieghe misteriose del quotidiano e ci anticipa la ferialità, cioè l’impegno della settimana”. L’auspicio, infine, che il Congresso eucaristico “ridia a noi più forte e responsabilizzato il senso della comunione come obbligo di testimonianza ad una società oggi sempre più frantumata e che ci impone di essere una carne sola”.
“I viaggi non si cominciano nemmeno se non ci sono già in partenza degli amici a cui raccontare il viaggio di ritorno”. Lo ha detto mons. Adriano Caprioli, presidente del Comitato per i Congressi eucaristici nazionali, ai 220 delegati diocesani riuniti ad Ancona per il secondo convegno nazionale in preparazione al XXV Congresso eucaristico nazionale (Cen). “Credo che sia il nostro caso – ha proseguito mons. Caprioli –. Un viaggio, o meglio un pellegrinaggio verso il Congresso eucaristico è già in partenza” e occorre “avere mente e cuore proiettati al ritorno”. Poi il presidente del Comitato ha tracciato alcune tappe del cammino di preparazione partendo dal tema dell’appuntamento che culminerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre 2011: “Signore da chi andremo?”. “Il Congresso – ha aggiunto – è come una sosta per mettere la Chiesa di fronte al Mistero che la genera e in tal modo riprendere slancio per la sua missione”. “L’obiettivo non sarà tanto l’avvio di una nuova pastorale, ma la crescita e la condivisione di una nuova spiritualità presso le figure dei cristiani di oggi nella loro vita quotidiana. Questa è la sfida che abbiamo di fronte: lo stile di vita nuovo di noi credenti deve trasparire in tutta la sua bellezza e piena umanità”.