“Il Consiglio permanente – afferma in una nota Mons. Pompili – ha individuato il tema della prossima Assemblea generale dei Vescovi italiani in programma a Roma nei giorni 23-27 maggio. Sarà questo, tra l’altro, il modo più concreto per declinare la prima tappa degli Orientamenti pastorali decennali sull’educazione. Dopo una partecipata discussione si è optato per ‘Introdurre ed accompagnare all’incontro con Cristo nella comunità ecclesiale’, cioè si è scelto di rimettere al centro la generazione alla fede. A questo proposito la prima condizione da creare è quella di stabilire un contatto personale che non va dato per scontato, dato il disorientamento culturale diffuso e la condizione frammentata di molte famiglie. Si dovranno dunque investire energie e tempo per individuare ‘soggetti’ e ‘metodi’ che consentano di realizzare autentiche relazioni, da cui far scaturire una compiuta proposta di fede. Quindi è stato approvato il ‘Documento finale’ della recente Settimana Sociale di Reggio Calabria, sottolineando che la questione antropologica si sta sempre più rivelando la prospettiva unificante della stessa problematica sociale”. Ciò suggerisce di riconoscere ed accogliere quella cultura della vita e per la vita, senza della quale le enormi difficoltà economiche e sociali non potranno essere adeguatamente affrontate e superate”, prosegue mons. Pompili: “Si è rimarcato dell’esperienza di Reggio Calabria la presenza dei giovani e l’entusiasmo che si è diffuso e che suggerisce di continuare a tenere aperta nella comunità cristiana la riflessione intorno alla Dottrina sociale della Chiesa, che ha trovato una sua puntuale attualizzazione nell’Agenda di speranza per il futuro. L’occasione è stata utile anche per una ricognizione sulle esperienze di formazione socio-politica di ispirazione cattolica, al fine di identificare alcune prospettive di azione per il futuro. Infine si è riflettuto sulla formazione nei Seminari italiani per cogliere alcuni nodi cruciali relativi a quelli che sono gli ambiti decisivi dell’identità del prete oggi e cioè la formazione umana, spirituale, teologica e pastorale. La condizione di coloro che si avviano oggi al sacerdozio riflette i cambiamenti culturali in corso e richiede un’attenzione prolungata perché si coltivi un profilo rigoroso di uomo vero e appassionato della vita, un uomo innamorato di Cristo, capace di integrare tutte le dimensioni affettive e relazionali nel dono di sé, un uomo aperto alla fraternità e all’esercizio di un ministero che è radicalmente comunitario”.
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