Comunicato. Il Vescovo Armando Trasarti e la Diocesi di Fano si stringono con affetto e preghiera cristiana accanto alle tre famiglie segnate, in queste ore, da dolore e domande esistenziali: ai genitori di Davide Contardi, adolescente di Cerasa rimasto vittima di un incidente, alla parrocchia e ai paesi di S. Costanzo e Cerasa alla quale Davide e la famiglia appartengono, alla scuola “A. Volta” di Fano. La parrocchia, per una Diocesi, è come un figlio e ogni persona, per il proprio parroco lo è altrettanto. Ci sono delle tappe, nella vita, che nessuno immagina di dover vivere e condividere con altri: una di queste è una vita spezzata da un incidente stradale come è accaduto pochi giorni fa al giovanissimo Davide. Davide era in cammino, con i suoi compagni, per ricevere il dono dello Spirito Santo con il Sacramento della Cresima. Ai suoi amici di catechismo, ai suoi compaesani di San Costanzo e Cerasa e a tutti i figli adolescenti che i genitori vedono crescere chiediamo di non disperdere il dono dello Spirito Santo, di riceverlo nel Sacramento a nome e per conto di Davide, di farsi carico della sua giovanissima vita ora in Paradiso con il Signore e di renderlo solidale, tale dono, nella propria compagnia.
Il vuoto che Davide lascia in ogni cuore, giovane o adulto, sia reso pieno da scelte di amore, di solidarietà, di condivisione, di impegno per gli altri, per gli ultimi. Si è missionari quando si lascia il proprio paese per andare a condividere in terre lontana con popolazioni più povere (come le parrocchie di S. Costanzo e Cerasa in questi anni sono state educate e animate allo spirito di solidarietà, grazie all’animazione del Centro Missionario) e si deve poter essere missionari in casa propria, per non lasciarsi andare alla povertà più forte della rassegnazione, della disperazione, del dire che la vita non vale niente. No, non è vero e pensare così significherebbe smettere di amare e voler bene a Davide.
Ai ragazzi e agli adolescenti, invitiamo prossimamente e nei mesi avvenire, a non rimanere con il vuoto nel cuore e nello stomaco, ma a dargli un senso con scelte di vita, di impegno in parrocchia, con il gruppo missionario: è nel fare della propria vita un dono che si rende il migliore riconoscimento a chi non c’è più, ma continua ad esistere in chi e in che cosa scegliamo di essere oggi, non domani. Oggi.
Ufficio Comunicazioni Sociali