FANO – “Educazione è relazione”. Queste le prime parole, sottolineate più volte nell’incontro, di don Luigi Ciotti intervenuto mercoledì 7 novembre al Centro Pastorale per parlare di “Dovere e responsabilità in educazione”… L’appuntamento, che rientra nel ciclo di conferenze, cineforum, laboratori, percorsi ed esperienze per una nuova consapevolezza del ruolo di padre organizzato dai circoli didattici di Sant’Orso e di San Lazzaro e dall’assessorato ai Servizi Educativi “Padri. Tra regole e desiderio”, ha visto una folta partecipazione di insegnanti, genitori ed educatori, coloro che tutti i giorni hanno a che fare con il delicato mondo dei ragazzi.
“Educare – ha sottolineato don Ciotti – è una grande gioia, ma allo stesso tempo una responsabilità immensa e difficilissima. E’ intervenire in un processo esistenziale per orientarlo verso una direzione buona e giusta. Dobbiamo dire ‘no’ ad un’educazione che si illude di trasmettere valori: i valori non si trasmettono, vanno testimoniati. Inoltre, l’educazione non è mai neutrale, noi, insegnanti, educatori, genitori, dobbiamo sempre avere in mente la via verso la quale far crescere i nostri ragazzi, o meglio verso la quale accompagnarli e mai incanalarli”.
Don Ciotti ha proseguito il suo intervento mettendo in evidenza la reciprocità dell’educazione. “Non si educa mai da soli, ma sempre insieme. Solo così l’educazione diventa un processo corale di alleanze. E vorrei citare, a questo proposito Danilo Dolci il quale diceva che l’educazione è sogno condiviso di una città educativa dove tutti contribuiscono al progetto. Un ruolo essenziale, infatti, in questo percorso è da attribuire al contesto nel quale viviamo. E’ la qualità del contesto umano e sociale – ha ribadito don Ciotti – a incidere nella formazione dei ragazzi”. Don Ciotti si è poi soffermato sul delicato mondo degli adolescenti. “E’ fondamentale – ha spiegato – sostenere il ragazzo nel passaggio dal sogno al progetto, dall’aspirazione ai piccoli impegni, dall’apprendimento all’assunzione graduale delle responsabilità. I giovani oggi hanno bisogno di adulti autentici, veri e credibili e gli adulti, dal canto loro, devono lasciare uno spazio vuoto di contenuti che deve essere riempito dai giovani, perché è uno spazio pieno di fiducia nelle loro capacità”.
Enrica Papetti