Giovedì 14 marzo, nel salone della parrocchia di San Cristoforo, è stata presentata la casa di accoglienza per padri separati “Padre Sempre” che sarà inaugurata ufficialmente, alla presenza del nostro Vescovo… domenica 17 marzo alle ore 11. Don Mauro Bargnesi, parroco di San Cristoforo e responsabile diocesano dell’Ufficio per la Pastorale della Famiglia, ha sottolineato l’importanza di questa struttura per il nostro territorio. “La Parrocchia, dopo l’inaugurazione dell’Oratorio nel 2008, con questa nuova casa di accoglienza vuole porre un nuovo segno di fede nel territorio. L’Oratorio oggi è una realtà di incontro e di aggregazione per i ragazzi e per le famiglie non solo della nostra parrocchia ma di tutta la città, per una crescita umana e cristiana. La casa di accoglienza, invece, vuol essere un nuovo segno di attenzione ai padri separati che, da quanto emerso da recenti osservazioni, risultano essere i nuovi poveri. Un’opera-segno, che vuole invitare altre realtà ecclesiali e civili ad avere più attenzioni ai padri separati che si trovano in situazioni di sofferenza, solitudine e disagio economico. Questa scelta è stata preferita ad altre perché, nel nostro territorio cittadino, esistono già strutture di accoglienza per indigenti che vivono in strada, per ragazze madri, per madri con minori, per minori con disagi, per anziani”. La struttura sarà gestita dai volontari della Caritas parrocchiale. A questo proposito Angiolo Farneti ha messo in evidenza come, fra coloro che chiedono aiuto alla Caritas, stiano aumentando proprio i padri separati che, spesso, non riescono a far fronte alle spese oppure hanno bisogno di un luogo idoneo dove accogliere i propri figli nel fine settimana. “Abbiamo scelto questo nome – spiega Farneti – perchè anche se sono separati dalle proprie mogli, restano sempre padri. Inoltre vi è un riferimento, visto che il sostantivo è al singolare, al Padre celeste che è misericordioso con tutti. Questa struttura – ha concluso il direttore della Caritas diocesana – non vuole essere la soluzione al problema, quanto piuttosto una risposta che la comunità cristiana offre a coloro che si trovano in difficoltà”. Ad entrare nel dettaglio della casa di accoglienza, è intervenuta la coordinatrice del progetto Luana Mastrogiacomi. ” Negli anni 2011 e 2012 i dati dimostrano che la percentuale degli uomini separati/divorziati che si sono rivolti al Cda è sempre pari al 6%, di cui il 78% sono di nazionalità italiana. Le finalità del progetto sono quelle di dare un segno tangibile di vicinanza da parte della comunità Cristina, sostenere queste persone in un percorso di autonomia e di sostegno abitativo e di socializzazione fornendo anche luoghi adeguati per le visite dei figli minori; ritrovare una serenità per ricoprire il ruolo paterno educativo/affettivo con i figli minori. I requisiti delle persone che possono far domanda per la casa Padre Sempre sono: uomini separati/divorziati con obbligo di mantenimento di con figli minori o ex coniuge; capacità reddituale o possibilità di trovare un impiego; disponibilità alla definizione di un progetto in cui l’ospite s’impegni per primo a recuperare la sua autonomia; residenza preferibilmente nel territorio diocesano. Sarà cura del Centro d’ascolto diocesano, dei volontari della Caritas parrocchiale di San Cristoforo affiancarsi alle persone accolte per un’integrazione con la comunità parrocchiale e le risorse del territorio. I servizi che verranno messi a disposizione sono: appartamento in autogestione con camera personale e spazi in comune; percorsi con psicologo per attività nei gruppi di parola o incontri individuali; locali messi a disposizione della parrocchia e dall’oratorio per i momenti d’incontro tra i padri e i figli minori; sostegno socio-economico ai padri separati con figli minori; realizzazione di laboratori per la gestione delle attività casalinghe (es. cucina, cucito …); accompagnamento di una comunità parrocchiale per creare legami sociali ed avviare un processo d’integrazione nel territorio. Le persone che sono interessate potranno fare richiesta presso il Centro d’ascolto Diocesano che assieme al nucleo di valutazione stilerà una graduatoria. Gli ospiti accolti sottoscriveranno un progetto individuale per il raggiungimento di un’autonomia personale potendo rimanere ospiti per un periodo massimo di 1 anno”.
Presente alla conferenza anche Stefano Paradisi, membro del gruppo che valuta di volta in volta i vari casi. “Molti uomini, dopo il divorzio o la separazione, perdono non solo le certezze che avevano, ma anche una loro proria identità. Per questo è quanto mai importante, aiutarli a ricreare una rete sociale, dar loro delle basi solide dalle quali ripartire”.
Per informazioni sulla casa di accoglienza rivolgersi al Centro d’ascolto diocesano di via Rinalducci n.11, allo 0721-827351.