Erano almeno cinquecento i convegnisti provenienti da tutta Italia: direttori degli uffici “Scuola” diocesani, educatori, sacerdoti e laici impegnati nella pastorale giovanile, docenti…ed era già questo un segno dell’interesse della Chiesa per il problema del ruolo formativo della scuola, specie… in questo decennio dedicato all’educazione.
In tutto il materiale fornito ricorreva un simbolo: la rete dei percorsi metropolitani, immagine dei vari itinerari della vita giovanile, contrassegnati da quei punti di snodo che determinano i diversi orientamenti e che pertanto chiedono agli educatori di essere presenti.
Il convegno ha approfondito particolarmente due temi: la necessità di rimettere in cantiere un forte ruolo educativo della scuola, a cui la Chiesa intende dare un contributo di collaborazione e di esperienza per quel umanesimo cristiano che annuncia e che incarna la sapienza del Vangelo; poi le problematiche delle scuole paritarie, sia per quel diritto che ha la famiglia di scegliere indirizzi e valori formativi per i propri figli, sia per il servizio che queste offrono allo Stato e alla società, necessitando però di un pur modesto sostegno economico senza il quale non potrebbero sopravvivere e lo Stato cadrebbe nella contraddizione di averne bisogno, di accordarne il diritto, ma contemporaneamente di provocarne la morte.
Ha introdotto i lavori il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, con lucidità, chiarezza e analisi potremmo dire scientifica dei temi e delle proposte offerte all’approfondimento dei convegnisti. Accurate le citazioni delle leggi, ben articolate le argomentazioni sostenute dalla conoscenza perfetta dei rapporti e delle intese tra Chiesa e Stato, precisa l’analisi dei diritti e dei doveri.
Della sua relazione vorremmo fornire una sintesi da proporre ai lettori in due interventi, come due sostanzialmente sono state le sezioni sviluppate.
Nell’introduzione ha ricordato che il convegno di riflessione, confronto e preghiera intendeva essere la prima tappa di un importante itinerario di analisi e progettualità sui temi dell’educazione e della scuola. Ha subito affermato che la scuola va valorizzata, rinnovata e sostenuta e che solo una società che le dà il giusto valore promuovendola e sostenendola può guardare con fiducia al futuro. Ha sviluppato il senso e la portata implicita di ciascuna di queste parole, affermando poi con forza che la Chiesa è per la scuola perché interessata ad una formazione integrale e armonica dell’individuo. “Essa, che ha come compito specifico l’annuncio del Vangelo e la crescita dei credenti verso la pienezza della Grazia, è al tempo stesso “intimamente solidale con il genere umano e la sua storia” (Concilio: Gaudium et spes) e per questo fa la sua questione delicata e fondamentale dell’educazione”.
Don Piergiorgio Giorgini
Ufficio Scuola Diocesano