Don Steven Carboni: “Abbiamo condiviso la condizione semplice e familiare dei nostri fratelli arabi cristiani palestinesi!”

Venerdì 3 gennaio 2014. Ore 19.20. Don Steven Carboni e alcuni giovani pellegrini ci inviano questi messaggi dalla Terra Santa

Don Steven Carboni
“Il 31 dicembre ci ha visti cambiare geografie, vegetazioni…condizioni climatiche e sensazioni…dal verde della galilea all’aridità del deserto di Giuda, dal fiume Giordano alle acque del Mar Morto, da Nazareth a Gerusalemme passando per Gerico, la città più bassa del mondo, e per Qumran passando per le rovine della comunità degli Esseni e ammirando i siti del grande ritrovamento dei rotoli della Scrittura! Abbiamo professato la nostra fede battesimale nelle acque del Giordano, ci siamo immersi nel deserto di Giuda in un vero silenzio esteriore e interiore, rivivendo il luogo privilegiato in cui Dio parla al cuore del suo popolo, in cui il popolo fa memoria delle Sue meraviglie, in cui Gesù è stato tentato e ha vinto scegliendo il Padre e affidandosi a Lui unicamente. Ma è stato l’arrivo a Betlemme a dare il tono più bello al pellegrinaggio: accolti dalla comunità parrocchiale di Beit-Jala, abbiamo condiviso la condizione semplice e familiare dei nostri fratelli arabi cristiani palestinesi!. Cena in parrocchia preparata dalle famiglie, balli alternati di musica araba e italiana per poi celebrare insieme l’Eucaristia all’ora del passaggio del nuovo anno! Mai visuto un capodanno così intenso ed emozionante. Un grazie a don Mario, sacerdote fidei donum di Fiesole, ora qui al Patriarcato Latino a far da ponte tra la diocesi della Terra Santa e le diocesi italiane. Grazie a lui, abbiamo incontrato questa bella comunità e il loro parroco, padre Ibrahim, già nostro ospite a Fano in occasione della veglia per la pace di qualche anno fa…piccolo il mondo, eh? Ma sempre grande la Provvidenza!”.

Marco Rupoli
“Oggi ultimo giorno… domani si parte ma domani mattina sveglia sempre all’alba per il Santo Sepolcro. Oggi giornata intensa dalla  basilica della natività a delle testimonianze locali… capisci perché questa terra è santa, non solo per i luoghi e il passato ma anche per il presente e le persone”.

Michele Montanari
“All’epilogo di questo pellegrinaggio in TerraSanta.
Toccare questa Terra e conoscere questo popolo complesso mi fa solo dire Grazie Gesù che utilizzi sempre la teologia del più piccolo e povero per mostrarti ed entrare nella nostra storia!!”