“Non c’è famiglia cristiana senza comunità”

Assemblea pastorale - Fano - 23 marzo 2014

Domenica 23 marzo, dalle ore 15:30 presso la Sala Riunioni del Centro Pastorale Diocesano di Fano, è in programma l’Assemblea Diocesana sul tema “Famiglia e comunità ecclesiale, i luoghi dove si diventa cristiani”.

Diretta streaming su http://new.livestream.com/fanodiocesi/assemblea

Ci aiuterà, nella riflessione, don Bernardino Giordano, docente di Morale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (TO), responsabile regionale della Pastorale della Famiglia del Piemonte, a servizio della Segreteria Generale della CEI.

“Con l’esortazione Evangelii gaudium – spiega don Marco Presciutti vicario per la Pastorale – Papa Francesco ci ha rimessi tutti dentro l’urgente, esaltante missione di Cristo: portare gioia e speranza ad ogni uomo. Con linguaggio davvero profetico il Papa ha svelato il suo sogno: vuole una Chiesa in uscita, che sfida la polvere, che rischia, che torna a frequentare le periferie. Una Chiesa a cielo aperto, che come un ospedale da campo porta speranza ai feriti della società e ai dimenticati e vive dentro questo nostro tempo la gioia incontenibile e impagabile di seguire Cristo.

Solo questo può davvero liberarci dal ripiegamento disimpegnato su noi stessi, da un pessimismo sterile che immobilizza, dalla riduzione della vita ecclesiale a grigio pragmatismo abitudinario che è l’opposto della gioia del Vangelo. Forse è questa la grande intuizione del papa: solo se ripartiamo dalla missione che ci è stata affidata da Gesù ritroviamo la nostra identità perché questa è la nostra identità la stessa missione. Se difendiamo e promuoviamo la vita riceviamo il dono della nostra sopravvivenza.

Dobbiamo tornare ad essere una Chiesa/Casa, con le porte sempre aperte, immersa nella luce e nella trasparenza, che non nasconde perché sa di essere fatta da peccatori amati, perdonati. Una chiesa famiglia, fatta di famiglie, con lo stile della famiglia.

Per questo vogliamo riflettere sulla famiglia cogliendola dentro la comunità ecclesiale.

Ci proponiamo per l’anno a venire di ripensare il nostro modo di essere chiesa guardando e valorizzando le famiglie e di sostenere le famiglie in questo essenziale rapporto con la chiesa, posta da Gesù dentro il mondo, a servizio del regno.

Il Papa su questo tema ha voluto, in maniera molto coerente e coraggiosa, ascoltarci, ascoltare davvero il più possibile la base, per preparare il prossimo Sinodo: “Sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. È chiaramente un tema centrale, strategico, perché non c’è realtà più globale della famiglia. Fa incontrare le generazioni, elabora come in un cantiere sempre aperto i valori della socialità e della relazione, dell’amore e della pace, cresce e funziona come cellula viva della società. È una realtà così trasversale che rivela lo stato di salute della comunità civile e cristiana, mostrandosi come un’incredibile e insostituibile risorsa per il cambiamento della chiesa e del mondo. Bisogna partire dalla realtà e quindi senza pregiudizi e visioni ideologiche anche noi siamo convocati per ascoltare e accogliere le famiglie così come sono, tutte le famiglie, nella complessità delle loro situazioni. Non possiamo stravolgere i valori o abdicare al compito di proporre l’ideale cristiano ma possiamo farlo davvero solo accogliendo tutti e aprendoci tutti alla misericrodia di Dio. Proviamo allora a leggere con grande attenzione quello che accade e coinvolge la famiglia chiamata ad affrontare enormi sfide e l’urgente compito di educare. Risvegliamo tutte le energie per sostenere, ascoltare, evangelizzare e lasciarci evangelizzare dalla famiglia cristiana perché in simbiosi con la comunità, in uno scambio autentico e feriale, possa davvero offrire il proprio imprescindibile contributo per l’educazione alla fede, per l’edificazione della Chiesa come comunione aperta e accogliente, famiglia di famiglie insomma, presenza missionaria nelle più diverse situazioni di vita. Se la Chiesa – ha concluso don Marco –  non riplasma il suo volto, se la parrocchia non si rivede è difficile riproporre la fede. È vero che l’imprinting primo lo riceviamo dentro la famiglia, dobbiamo tuttavia ricordare che propriamente parlando si diventa cristiani nella comunità. Non c’è famiglia cristiana senza comunità, perché è l’immersione nella comunità che plasma l’identità cristiana. La comunità è grembo fecondo, è la chiesa madre, interamente materna.

Siccome nella Chiesa non ci sono alcuni che detengono il servizio della generazione alla fede e altri solo destinatari di tale servizio allora la Chiesa è autenticamente materna se rimane nello stesso tempo tutta fraterna, se vive la corresponsabilità per la missione, se impara dalle famiglie lo stile familiare, la passione per la vita e le persone, l’amore concreto e feriale”.

 LOCANDINA